La politica di riavvicinamento ha trasformato il centro della Rioja nel più grande rifugio dei membri dell’ETA

La politica di riavvicinamento ha trasformato il centro della Rioja nel più grande rifugio dei membri dell’ETA
La politica di riavvicinamento ha trasformato il centro della Rioja nel più grande rifugio dei membri dell’ETA

Sabato 29 giugno 2024, 09:02

La politica di avvicinamento ai prigionieri del gruppo terroristico ETA ha avuto le sue luci e le sue ombre a La Rioja. Da un lato, ha trasformato questo centro penitenziario nel più grande rifugio per questo tipo di prigionieri dell’intero Paese. Più di venti membri dell’ETA vennero a vivere tra le sue mura. Tra loro, Arkaitz Goikoetxea, condannato a 133 anni di carcere per l’attacco alla caserma della Guardia Civil di Calahorra, e Ainhoa ​​Múgica, che stava scontando 18 anni di carcere per l’attacco alla Torre de Logroño che non ha causato lesioni personali i danni enormi si sono verificati nel centro della capitale, per un valore di quasi due milioni di euro. José Javier Arizcuren Ruiz “Kantauri” stava per essere trasferito, ma gli Istituti Penitenziari hanno fatto marcia indietro e lo hanno inviato a Pamplona.

Una decisione adottata dopo i disordini suscitati tra i lavoratori del centro della Rioja dall’approccio del membro dell’ETA condannato per il rapimento di José Antonio Ortega Lara, funzionario della stessa prigione in cui è stato rinchiuso il suo sequestratore. Ma nello stesso momento in cui sono arrivati ​​i detenuti dell’ETA, prima di essere portati nelle carceri basche nel 2022, il numero totale dei detenuti è diminuito, il che si è tradotto in una diminuzione dei conflitti. «C’erano meno detenuti e il profilo di chi c’era era più basso», sostengono all’Acaip.

«Qui – ricordano – è stata realizzata una prigione su misura per i detenuti dell’ETA, in modo che fossero comodi, in modo che non si trovassero in moduli dove ci fosse conflitto o altro una volta trasferito nelle carceri dei vicini Paesi Baschi è stato completato, le cose sono cambiate e la popolazione carceraria è aumentata fino a raggiungere attualmente il numero più alto dell’ultimo decennio. Esistono infatti celle doppie, anche se la normativa prevede che ci debba essere un solo detenuto per cella. I quattro moduli residenziali, spiegano, contano 186 celle, a cui vanno aggiunti i 25 posti di infermieristica e i 12 del modulo FIES, destinati alle forze dell’ordine e ai corpi e ad altri detenuti con sorveglianza speciale. Il risultato è che molte di queste celle sono occupate da due detenuti.

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