Un piano per individuare le “fake news” sulla salute

Sabato 29 giugno 2024, 11:24

Noelia Navas ha completato la Laurea in Infermieristica offerta dall’Università di La Rioja tra il 2015 e il 2019. Una volta completata, questa ricercatrice ha deciso di ampliare la sua formazione accademica, prima con un master a Saragozza e poi, sempre a Logroño, con la preparazione di un dottorato tesi – nella quale ora è immersa – diretta dai professori Raúl Juárez e Pedro Satrústegui. Il suo obiettivo è quali sono le informazioni offerte dai media sulla salute e come possono influenzare i futuri professionisti in quel campo. Così ha iniziato ad analizzare le notizie sanitarie – soprattutto provenienti dai media digitali – e a verificare la qualità delle informazioni pubblicate.

Contemporaneamente, e come complemento a questa tesi, Noelia Navas ha sviluppato durante il corso che si sta concludendo un progetto di innovazione didattica chiamato: “DISLIKE: Media Literacy Program in Health”.

Il programma è stato sviluppato durante tutto il corso con gli studenti del secondo anno della Laurea in Infermieristica dell’Università di La Rioja. Ciò che si propone è fornire loro le conoscenze necessarie affinché abbiano la capacità di analizzare ciò che dicono i media sui problemi di salute.

«In breve, si tratta di insegnare loro a discernere e identificare i disturbi dell’informazione: criteri, oggetto, ecc. che i media digitali comportano”, dice Navas, parlando di un programma il cui contenuto si sta evolvendo all’interno di quella tesi di dottorato non ancora difesa.

Disinformazione

La futura dottoressa in infermieristica riconosce che attualmente nei media c’è “molta disinformazione” perché, dice, incorrono in “troppi disturbi dell’informazione”. Insomma, «c’è una mancanza di conoscenza che porta a disinformare la società». Questa situazione è aggravata da quanto pubblicato attraverso i social network “che ci bombardano con informazioni non sempre affidabili”.

Il programma DISLIKE prevede che, dopo aver fornito conoscenze e spirito critico ai futuri professionisti infermieristici, “le conoscenze che acquisiranno in modo pratico e teorico saranno trasferite alla società attraverso il social network Instagram (profilo: @dislike_ur), come futuri professionisti sanitari e comunicatori. L’idea è quella di minimizzare e contrastare l’impatto negativo che le informazioni cattive o errate pubblicate possono avere sia sulla società che sugli stessi operatori sanitari.

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