Ian Hill, sul periodo dei Judas Priest con Ripper Owens: “Il problema è che non era Rob Halford”

4 maggio 2024 10:45 Inserito da Editoriale –

Sono molte le occasioni in cui un certo album o periodo viene influenzato dalla situazione attuale. Circa lo stadio di Giuda Sacerdote con Lo Squartatore Owens Potremmo ben dire quest’ultimo e questo cantante è giunto a questa conclusione quando ha assicurato che se ‘Giugolatore’ E ‘Demolizione’ verrà registrato ora “Sarebbe totalmente diverso”. Un’opinione condivisa anche dallo storico bassista Ian collinache non nega affatto quella fase e confessa che “Il problema è che non era Rob Halford.

In un’intervista con Mark Frankhouse di 107,7 RKR, Collina riflettuto sul periodo controverso con Owens davanti al microfono e il modo in cui è avvenuta la transizione tra i due cantanti: “In realtà era abbastanza semplice. Non volevamo un altro nome in sé, capisci cosa intendo. Perché porta sempre con sé i suoi bagagli e cambierebbe davvero drasticamente la band. E non lo volevamo davvero; Volevamo continuare sulla linea su cui eravamo. Quindi volevamo qualcuno che potesse più o meno coprire ciò che stavamo già facendo”.

Owens Si adattava a ciò che stavano cercando in quel momento: “Ripper era una scelta ovvia. Aveva una voce straordinaria e suonava in una tribute band dei Priest, quindi conosceva la maggior parte delle canzoni, il che era un vantaggio. Quindi abbiamo scelto Tim. Ed è stato un processo piuttosto semplice. Tim è un bravo ragazzo, un ragazzo alla mano, quindi è stato un processo facile, davvero. Ma il problema era che non era Rob, ed era quello che la gente voleva, voleva una formazione classica. E alla fine, Rob ha iniziato a far capire che non gli sarebbe dispiaciuto tornare e cose del genere, e penso che Tim sia stato d’accordo. Anche lui era un fan della band e ne capiva la logica. Quindi anche quello è stato un processo relativamente fluido quando Rob è tornato”.

Collina Non ha esitato ad ammettere che a quel tempo c’era del buon materiale: “Penso che “Demolition” sia stato un buon album. Ma era quello che era. E, come ho detto, neanche noi stavamo facendo molti progressi, e nemmeno Rob con la sua carriera da solista. È stata una buona idea tornare con Rob. Aveva molto senso. I nostri fan lo volevano, e alla fine lo volevamo noi, e anche Ripper lo voleva. Quindi aveva molto senso. E Rob è tornato, e siamo tornati direttamente al punto in cui ci eravamo fermati con “Painkiller”, e tutto è iniziato da lì”.

I concerti del tour che si completa Sassone e Uriah Heep pianificato per 13 giugno al Sant Jordi Club di Barcellona e il Il 15 giugno alla Navarra Arena di Pamplona Hanno già affisso il cartello no tickets, a certificazione di un successo che si prevede possa essere raggiunto anche da chi è in campo Dio del metallo sulla sua scia il 17 giugno al Palazzo Vistalegre di Madrid e nella sua partecipazione alla guida della nuova edizione del Festival dell’Impero Rock, Cosa verrà celebrato Cartagena dal 19 al 22 giugno.

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