Duki e la canzone che lo ha portato lontano: dal rap in piazza all’essere il primo argentino a riempire il Santiago Bernabéu

Duki e la canzone che lo ha portato lontano: dal rap in piazza all’essere il primo argentino a riempire il Santiago Bernabéu
Duki e la canzone che lo ha portato lontano: dal rap in piazza all’essere il primo argentino a riempire il Santiago Bernabéu

Un frammento dello spettacolo di Duki al River, nel dicembre 2023

“Senti i pappagalli? Sono i pappagalli argentini, vengono dall’Argentina. “Sono una piaga qui in Spagna…” dice. Duki, vestito interamente di arancione e dal sedile del passeggero di un furgone. “I tuoi adesivi sono una piaga, zio. Sono ovunque”, risponde l’autista, rivelando un tono molto madrileno. “Sai come si gioca il trucco?” chiede ancora il rapper. “A cosa?”, ritornano. “Imbrogliare è un gioco di carte argentino…”, spiega il nato come Mauro Ezequiel Lombardo. “Al mus, di tutta la vita…”, rispondono. “Oh“Non importa, lascialo lì…” dice Duki e chiude il dialogo alzando il volume dello stereo con la mano sinistra. Lì, la canzone che stava già suonando diventa molto più udibile e proprio nel momento del ritornello. “Per questo la canzone portami via, dove nessuno si ricorda di me / Voglio essere il mormorio di qualche città che non sa chi sono“, senti la voce di Adrian Dargelos cantando “El colmo”, una canzone di Babasonicsmentre l’inquadratura si apre e si vede che tutta l’azione si è svolta nell’abitacolo di un furgone di una marca di birra spagnola che sta per effettuare una consegna all’ingresso dello stadio Santiago Bernabéu.

La pubblicità è un mix tra una possibile linea temporale parallela – un Mauro che, invece di diventare uno dei rapper più importanti dell’Argentina, è finito a fare il fattorino a Madrid – e la sua attuale realtà di consacrazione intercontinentale. E’ proprio questo, questo sabato 8Duki si esibirà con i biglietti completamente esauriti a casa del Real Madrid e diventerà il primo argentino a giocare lì. Wow, la canzone lo ha portato lontano.

“Quando ero piccola, mia madre mi sfidava sempre perché ero molto pigra. E mi ha detto: ‘Puoi essere intelligente, puoi fare quello che vuoi, ma senza volontà non arrivi da nessuna parte, Mauro‘. E quando ho iniziato a rappare ci ho messo la mia volontà: all’improvviso, ogni giorno andavo molto lontano, tornavo molto tardi, rappavo sul treno per avere i soldi per viaggiare. Poi ho iniziato a fissare appuntamenti. freestylemi hanno pagato due pesos e ho viaggiato 20 ore… Quando realizzi che c’è qualcosa che ti motiva e ti mobilita davvero, inizi a muoverti e inizia tutta quella forza di volontà. Ed è proprio così: senza sudore e lavoro non si ottiene nulla, le cose non vengono da sole. Anche se hai un dono naturale per qualcosa, anche se sei nato con qualche tipo di talento, se non ci lavori sopra o non lo perfezioni, non finirà in un grande progetto o qualcosa di duraturo,” Lo stesso Duki ha detto a Teleshow nell’aprile 2021 per riassumere come la forza del suo viaggio si sia rapidamente imposta al mainstream locale..

Ormai quasi nessuno aveva familiarità con la trap, quel figlio ribelle della cultura hip-hop che ha avuto il suo primo boom in Argentina tra il 2016 e il 2019. In quel momento stava presentando il suo secondo album in studio, Dalla fine del mondoe ha continuato a riaffermare la strada che aveva aperto nella musica fin da “No vendo trap”, la sua prima canzone, pubblicata nel novembre 2016. Era riuscito a entrare per la prima volta in uno studio di registrazione con una propria produzione dopo aver vinto uno dei fa il giro Il quinto passoil concorso di freestyle piazza più grande del mondo. Erano proprio i comp l’humus delle sue rime: lì ne scrisse altre per sviluppare le sue doti melodiche fluire più che schiacciare gli avversari ed essere il gallo che canta di più.

Duki posa per l’obiettivo Infobae nell’aprile 2021 (Foto: Thomas Khazki)

Parlare di cifre milionarie in riproduzioni e biglietti tagliati provoca l’effetto “coperta corta”: sono generalità che non bastano a spiegare l’impatto culturale che la popolarizzazione delle rime ha avuto sulla musica popolare argentina. Non è stato nemmeno qualcosa che è successo dall’oggi al domani, dato che la cultura hip-hop si è sviluppata da anni. metropolitana nel paese, sia nella musica, nelle battaglie, nei graffiti o nella danza. Ma parte dell’ansia centenario In aggiunta all’impatto immediato dei social network e alla sintonia con l’onda globale, si è creata questa ondata di nuove stelle. Di tutti loro, Duki è il portabandiera dell’atteggiamento, dell’arroganza, dell’influenza e, soprattutto, del suo repertorio.

Perché dopo quel “non vendo trappole” iniziale, sono arrivate alcune spumeggianti collaborazioni con i compagni di cucciolata (Sync, Paulo Londra, NahueMC, Klave, Arse, Midel…), dichiarazioni di principi (“Ciao Cotto”, “Rockstar”) e una hit che fu l’ariete che permise di iniziare a parlare di trap argentino (nonostante esistessero già notevoli antecedenti nella musica di Neo Pistea, Obie Wanshot O Malajunta Malandro) in altri spazi: “Loca”, in collaborazione con Khea E cazzu. Un paio di mesi dopo, nel marzo 2018, Cattivo coniglietto Si unì al remix e le cose cominciavano già a prendere forma in tutto il mondo.

Parallelamente, e mentre tutto cominciava ad accelerare per lui e i suoi congeneri, anche lui ne faceva parte Modalità diavoloil super trio di trap effimere che ha messo insieme Ysy A e Neo Pistea. Ne hanno solo tre brani usciti ufficialmente (“Quavo”, “Trap ‘N Export” e “Vuelta a la luna remix”) ma bastarono a generare una piccola rivoluzione all’interno del movimento. La cosa era nata dopo che Duki aveva lasciato la casa di famiglia (dove viveva con il fratello, la sorella e la madre Sandra) per andare a vivere in una casa in affitto con Ysy e altri due amici. Quel posto, tra maratone di registrazione e feste sfrenate, era il laboratorio in cui veniva cucinato tutto ciò.

Ma i tempi “della magione” sono finiti e Duki cerca la propria emancipazione artistica, mentre cresce sui palcoscenici: dalle fugaci presenze nei club all’assalto al Gran Rex e poi al Luna Park. E tutto questo senza alcun album pubblicato, una rarità per l’industria in quel momento. Per questo abbiamo dovuto aspettare fino a novembre 2019, quando sarebbe uscito il suo primo lavoro. Sangue super giovane. L’album, un po’ disomogeneo nei contenuti ma un esercizio di stile per tentare la perfezione sul piano della canzone trap, era stato preannunciato dalle anteprime di “Hitboy” (con Khea) e “Goteo”, una canzone così rotonda che, fino ad oggi, il rapper non è riuscito a superare.

Duki nel 2020, davanti all’obiettivo di Infobae (Lihueel Althabe)

Ha chiuso il 2019 dirigendo la seconda edizione del Trappola di Buenos Aires, un festival che rifletteva il grande anno che la scena aveva avuto fino a quel momento. L’anno successivo, il 2020, L’aveva iniziato prendendo d’assalto uno dei palchi principali del Cosquín Rocke con la notizia con cui avrebbe condiviso il conto Travis Scott -uno dei suoi idoli- in Lollapalooza Argentina. Ma la pandemia aveva altri piani per lui e per il mondo intero.

Mentre si chiudeva in casa e cominciava a vivere con l’attrice Brenda Asnicarla sua ragazza all’epoca, stava anche finendo di lucidare i bordi del suo ep 24. “In Sangue super giovane Volevo sperimentare com’era creare una canzone stessa, musica al di fuori della trap. In questo lavoro sono io a rappare: ecco che faccio un freestyle alle 4 del mattino, knock out, non riuscivo a sopportare, ma la canzone è venuta fuori ed è rimasta. Ha tutta quell’essenza ribelle e anche come un bambino, immobile. “Sento che sta andando via” Ha raccontato a Teleshow di questo lavoro che è passato inosservato in termini di metrica ma che, visto in prospettiva, è finora l’album più completo e il concept meglio rifinito nella discografia di Duki..

Sarebbe uscito dalla pandemia più forte e avrebbe anche calpestato il terreno mutevole del suono caraibico. Con i due volumi di Stagione reggaeton, Duki si è posizionato come il grande esponente locale del genere che ha San Juan, Medellín e Miami come capitali mondiali. E poco a poco Buenos Aires cominciò ad inserirsi in quella mappa. “Un po’ di reggaeton sta arrivando, credo. Chiuderò questa fase, per un po’, e me ne andrò di lato commercio del settore“, ha anticipato Telespettacolo nel 2021, non senza un certo cinismo, su quale sarebbe stata la sua prossima mossa.

Il calcolo ha funzionato bene, perché è cresciuto nei parametri e nel 2022 ha venduto più biglietti che mai: prima è stato uno degli spettacoli più visti al Lollapalooza Argentina in quell’edizione, poi ha ripreso a girare in Europa e parte dell’America, e infine ha finito per chiudere l’anno con quattro! funzioni alla corte di Vélez, in programma tra ottobre e novembre. Ha anche sperimentato una certa spinta mediatica quando è diventato fidanzato Emilia Mernes e ogni uscita della coppia era foraggio per i paparazzi.

Duki a River, nel dicembre 2023 (RS Photos)

Essendo un artista affermato, l’anno scorso lo ha visto sfilare con la sua musica (ormai molto più che trap) sui palchi di feste nazionali e festival del continente. Ma toccherà il cielo con le sue due esibizioni al River Plate e l’annuncio che, nel 2024, sarà il primo argentino a cantare al Santiago Bernabéu di Madrid. Nel mezzo, ha ampliato il repertorio con l’irrilevante Prima dell’Americaalbum che ne sarebbe il preludio Americalavoro che vedrà presto la luce.

“Sarebbe nato di lunedì e alla fine è nato di venerdì. Mi si sono rotte le acque verso le 8:30 del mattino, ricordo perché stavamo portando Nahuel, il mio figlio maggiore, in giardino. Guillermo, suo padre, lo portò in giardino e noi andammo in clinica. Mauro è nato alla clinica Santa Isabel, è nato con taglio cesareo alle 12:30. Era un bambino sano che pesava 3.550. È stato bellissimo. Ed è stato uno dei giorni più belli della mia vita, proprio come quando sono nati Candela e Nahuel, gli altri miei figli.. Quando hai un figlio, quel giorno ti sembra di toccare il cielo con le tue mani. E ho anche sempre sentito, e l’ho sempre detto a Mauro, di averlo scelto, così come gli altri miei due figli. Faceva molto freddo quel giorno. È stata una settimana molto fredda, perché quando sono stato dimesso ricordo perfettamente anche quello. Ebbene, Maurito si è fatto sentire durante tutta la gravidanza: con la gravidanza ho avuto delle perdite, ho avuto le contrazioni, infatti per questo ho fatto il cesareo. Doveva nascere a metà luglio ed è nato a 38,5 settimane, poco prima della data che avevo programmato. E questo mi ha reso molto felice”, le ha detto. Sandra Quirogala madre di Duki, Telespettacolo Com’è andata la nascita del rapper, avvenuta il 24 giugno 1996. Ora, a poche settimane dai suoi 28 anni, sta per tornare ad essere il sussurro di qualche città che già sa bene chi è.

 
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