“I negoziati sono finiti e Israele ha fatto marcia indietro”, dice Hamas

Hamas lo ha annunciato mercoledì i colloqui al Cairo sono finiti e quel primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è tornato al punto di partenza.

Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz, citando anche una fonte israeliana, secondo il quale “non è stato fatto alcun progresso” nei negoziati, nonostante la delegazione israeliana rimanga nella capitale egiziana.

C’è molto in gioco

Nei negoziati nella capitale egiziana sono in gioco il destino di Rafah, nel sud di Gaza, che Israele ha promesso di invadere, e quello degli ostaggi israeliani tenuti da Hamas, ma sia Israele che il gruppo islamista Sono inflessibili nelle loro posizioni.

Un alto funzionario di Hamas ha detto mercoledì all’AFP che il suo movimento “insiste sulle legittime richieste del suo popolo” e ha assicurato che si tratta di un “round decisivo”.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha esortato la sua delegazione a farlo “mantenere ferme le condizioni necessarie per il rilascio” degli ostaggi.

Questi negoziati rappresentano “l’ultima possibilità per Netanyahu e per le famiglie” degli ostaggi “vedere il ritorno dei loro figli”, aveva detto Hamas martedì.

I palestinesi sfollati marciano ancora contro l’avanzata israeliana a Rafah. Foto: EFE

Finora solo una settimana di tregua nel mese di novembre è riuscita a fermare il conflitto scoppiato il 7 ottobre a causa dell’attacco di Hamas, considerata un’organizzazione terroristica da Israele, Stati Uniti e Unione Europea.

Commandos islamici si sono infiltrati nel sud di Israele quel giorno, uccidendo 1.170 persone e rapendone circa 250, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati israeliani.

Israele stima che, dopo lo scambio di ostaggi con i prigionieri palestinesi durante la tregua di novembre, 128 persone rimangono prigioniere a Gazadi cui si teme che 36 siano morti.

Israele ha lanciato un’offensiva di ritorsione che è già partita 34.844 morti a Gaza, in maggioranza civili, secondo il ministero della Sanità del territorio governato dal 2007 da Hamas.

I soldati israeliani posizionano un’unità di artiglieria verso Gaza. Foto: JACK GUEZ/AFP

Il gruppo islamista ha accettato l’ultima proposta presentata dai mediatori, ma l’ufficio di Netanyahu ha assicurato di essere “molto lontano” dalle sue richieste e ha deciso di continuare “l’operazione a Rafah per esercitare pressioni militari su Hamas”.

Cosa dice la proposta di cessate il fuoco?

Secondo Jalil al Hayya, un alto funzionario del movimento islamico, L’attuale proposta prevede tre fasi di 42 giorni ciascuna.

La proposta comprende il completo ritiro israeliano dalla Striscia di Gazail ritorno degli sfollati e lo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi, con l’obiettivo di un “cessate il fuoco permanente”.

Ma IsraeleSi oppone al ritiro completo da Gaza e ad un cessate il fuoco permanente senza prima sconfiggere Hamas che, secondo il suo esercito, ha i suoi ultimi battaglioni a Rafah.

 
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