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Quest’ultimo, fondamentalmente, a causa della composizione di questi fondi. Ricordiamo che il Scadenze fisse In portafoglio, a fine aprile, rappresentavano in media il 38% del totale gestito; e questi strumenti mantengono un certo ritardo nella loro risposta (poiché dipenderà dal ribasso delle loro scadenze). A titolo di riferimento, e seguendo la tendenza dei tassi più bassi, il tasso medio PF all’inizio di aprile era del 70%, scendendo a un TNA di circa il 60% a metà e il 31% oggi (dati al 15 /5).
Un comportamento (che prima o poi) viene trasferito ai MM che, inoltre, mantengono conti remunerati nell’altra parte importante del loro portafoglio. Quest’ultima sulla quale si è avuto un impatto anche in termini tariffari.
Ricordiamo che, a metà aprile, infatti, La BCRA ha deciso di imporre una riserva obbligatoria di 10 punti su questi conti per le FCI, e giorni fa l’ha addirittura rialzata al 15%.
Pertanto, se traduciamo questo ai TNA di T+0, evidenziamo due informazioni. Il primo (logicamente) è la loro tendenza al ribasso dai livelli medi del 70% di inizio aprile al 38% di oggi.
Anche la nuova combinazione di tagli dei tassi e aumenti delle riserve che potrebbe portare il TNA medio di questo segmento a livelli inferiori al 30%.
La seconda informazione, invece, è la dispersione tra i rendimenti. Un ultimo dato che solitamente aumenta nei momenti di movimento dei tassi, e che raggiunge già i 16 punti percentuali, contro una media che in tempi di stabilità è di 5 pp.
L’interesse per T+1 è consolidato?
In quel contesto, Gli investitori iniziano a cercare alternative che offrano rendimenti. Terreno che stanno guadagnando i fondi a reddito fisso in pesos a breve termine, o meglio conosciuti come “T+1”. Ciò significa che, invece di avere liquidità immediata, i fondi vengono ricevuti entro 24 ore.
Questi incorporano già opzioni con rischio di mercato nei loro portafogli. Tra gli altri, i portafogli comprendono cambiali (capitalizzabili o CER), obbligazioni sovrane in pesos in scadenza durante quest’anno o anche strumenti societari (obbligazioni negoziabili, assegni, cambiali, trust, ecc.).
Qualcosa che si riflette nei rendimenti offerti da queste strategie. Oggi si osservano rendimenti intorno al 60%, ben al di sopra del 38% della media odierna T+0. È bene chiarire che ciò comporta un rischio maggiore e, quindi, una maggiore volatilità. In numeri, mentre i fondi di liquidità immediata si attestano in media a 4 punti percentuali, il T+1 si estende in media fino al 6%, pur mostrando una grande dispersione fino a 12 punti percentuali tra il punteggio più basso e quello più alto.
Per ora l’interesse è chiaro. Finora, nel mese di maggio, il segmento ha accumulato sottoscrizioni nette di riscatto per 390.000 milioni di dollari, superando già i 300.000 milioni di dollari ricevuti nel mese di aprile. E il suo patrimonio raggiunge i 2,9 miliardi di dollari – l’8% del totale gestito dal settore (già un punto percentuale in più rispetto al mese precedente) -.
Caposquadra PPI FCI.