È stata fatta così la mossa con cui la Camera dei Rappresentanti ha approvato la riforma delle pensioni del governo del presidente Gustavo Petro

È stata fatta così la mossa con cui la Camera dei Rappresentanti ha approvato la riforma delle pensioni del governo del presidente Gustavo Petro
È stata fatta così la mossa con cui la Camera dei Rappresentanti ha approvato la riforma delle pensioni del governo del presidente Gustavo Petro

Il piano B del governo nazionale per approvare la riforma delle pensioni alla Camera dei Rappresentanti è diventato il piano A.

Secondo i criteri di

Questa settimana nelle aule del Congresso della Repubblica ha cominciato a circolare la versione secondo cui, visto il complesso calendario che l’iniziativa si trova ad affrontare, se non fosse stata approvata e conciliata il 20 giugno sarebbe naufragata per mancata elaborazione, Verrebbe presentata una proposta per accogliere il testo del Senato.

Camera dei rappresentanti della stampa

Foto:Camera dei rappresentanti della stampa

Era lo stesso presidente Gustavo Petro, che in un incontro con i deputati del Patto Storico, 15 giorni fa presso la Scuola di Cavalleria di Bogotà, ha messo sul tavolo questa possibilità.

Il capo dello Stato ha assicurato che l’unico modo per approvare la riforma è formare una coalizione, ma ha ricordato che Ivan Name, presidente del Congresso e oppositore del governo, in passato aveva lanciato seri avvertimenti sulle implicazioni della formazione di coalizioni.

Per questo il presidente ha detto ai parlamentari che per evitare che il progetto fallisca dovrebbero accettare il testo del Senato. Alla Camera però proverebbero ad approvare il progetto.

Lo stesso oratore Marta Alfonso, di Alianza Verde, In un’intervista avvenuta all’inizio di venerdì, ha dichiarato a questo giornale che non è d’accordo con l’accettazione del testo del Senato.

“Sarebbe davvero un peccato, perché abbiamo apportato miglioramenti molto importanti al testo arrivato dal Senato, ma alla fine, se le condizioni non offriranno un’altra opzione, spetterà al popolo colombiano avere una pensione giusta ed equilibrata. sistema che permette a più persone di andare in pensione in Colombia,” ha detto.

Un’ipotesi, per quanto controversa, che si realizzerebbe solo se martedì non si fosse concluso il dibattito finale in plenaria. Lo hanno confermato fonti della Casa de Nariño a questo giornale. L’incontro era previsto addirittura questo sabato.

Tuttavia, questo venerdì, giorno in cui solitamente il Congresso non si riunisce, si è deciso di presentare tale proposta ottenere una vittoria alla fine della legislatura, segnata dal fallimento della riforma sanitaria, in aprile.

Proposta con cui è stata approvata la riforma delle pensioni

Foto:Fascicolo privato

La giornata di questo venerdì è iniziata intorno a mezzogiorno. Una seduta di venerdì non è frequente, ma visto il calendario complesso era necessaria. La seduta della Camera sembrava addirittura un consiglio dei ministri. Non solo il ministro del Lavoro, Gloria Inés Ramírez, e il ministro degli Interni, Luis Fernando Velasco. Era presente, ad esempio, anche Mauricio Lizcano, dell’ICT, vicino alla “U”. Erano necessarie tutte le forze.

Il termometro sono state le proposte che chiedevano di modificare l’entrata in vigore e la votazione dei primi articoli. Mentre il governo proponeva il luglio 2025, deputati come Catherine Juvinao parlavano almeno del luglio 2026.

Quella proposta è stata respinta con 104 voti. Fu allora che la Casata di Nariño e i suoi alleati si resero conto di avere la maggioranza. Si è svolto rapidamente un incontro tra i ministri presenti ed i portavoce dei liberali, dei verdi e dei conservatori e si è deciso di lanciare la proposta. Ciascuno ha detto quanti voti avrebbe dato e la decisione è stata presa.

“Contiamo i voti con il voto sulla proposta sulla validità” Lo ha confermato una fonte del Congresso a questo giornale. Allo stesso modo, il governo si è detto infastidito da quelle che, secondo lui, sono state le mosse dell’opposizione per ritardare il dibattito.

“L’Assemblea plenaria dell’onorevole Camera dei Rappresentanti, dopo aver discusso con rigore, ponderazione e democraticità i disegni di legge numero 433 della Camera 2024 e Senato 2023 n. 293 (…) ha deciso di approvare nel quarto dibattito il testo definitivo approvato dall’Assemblea plenaria del Senato della Repubblica debitamente pubblicato nella gazzetta del Congresso 497 del 2024”, si legge nel testo firmato da più di 40 deputati dei partiti Liberali, Conservatori, ‘la U’, Comunes, Patto Storico, tra gli altri.

La proposta ha cominciato a circolare dopo le 17 tra le sedi dei deputati. Pur non avendo un “padre” visibile, si parla di David Racero, del Patto Storico, di Alfredo Ape Cuello del Partito conservatore e dello stesso ministro degli Interni, Luis Fernando Velasco, come autori del testo. Tuttavia, Curiosamente, il documento non riporta il logo di un deputato in particolare, come generalmente accade con questo tipo di proposte.

“Scandaloso. Il Governo vuole che sia la Camera un notaio del Senato ad approvare senza discussione la riforma delle pensioni. Se il testo del Senato verrà approvato, gli amministratori delle pensioni festeggeranno perché il Senato ha dato loro una commissione del 2 per cento che la Camera ha eliminato” , ha avvertito il rappresentante della Camera Jennifer Pedraza.

“Abbiamo il diritto di mettere ai voti questa proposta” ha affermato, da parte sua, Ape Cuello, accusato di aver portato al Governo il curriculum del ministro dello Sport.

E verso le 18.30, dopo più di sei ore di discussione incentrata sulla votazione delle proposte, questa controversa proposta ha ricevuto il sostegno di 86 deputati. Ha ottenuto anche 37 contro.

“Oggi il Paese ha vinto perché è stata approvata una riforma pensionistica strutturata del sistema di protezione della vecchiaia,” ha affermato la ministra Gloria Inés Ramírez.

I ministri nell’approvazione della pensione alla Camera

Foto:Nestor Gomez. TEMPO

Il Governo festeggia oggi. La riforma, per ora, necessita solo della firma del presidente Gustavo Petro per diventare legge, ma una nuova battaglia arriverà alla Corte Costituzionale, visto che le cause legali sono già state annunciate.

MATEO GARCÍA – EDITORIALE POLITICO

EL TIEMPO fa parte di un conglomerato di aziende a cui appartiene una AFP

 
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