Le antiche sorgenti termali di Bath potrebbero avere proprietà medicinali inaspettate

Le antiche sorgenti termali di Bath potrebbero avere proprietà medicinali inaspettate
Le antiche sorgenti termali di Bath potrebbero avere proprietà medicinali inaspettate

Giovedì 13.6.2024

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Ultimo aggiornamento 22:52

Nel cuore dell’Inghilterra, le storiche terme romane di Bath, conosciute fin dall’antichità per i loro benefici terapeutici, sono al centro di una ricerca potenzialmente rivoluzionaria.

Questo studio, condotto dall’Università di Plymouth in collaborazione con il personale del sito, ha scoperto un’ampia gamma di microrganismi in grado di contribuire alla creazione di nuove cure antibiotiche.

Questa scoperta è fondamentale dato che la resistenza antimicrobica rappresenta una minaccia globale che attualmente causa circa 1,27 milioni di morti all’anno e potrebbe aumentare fino a 10 milioni entro il 2050, secondo ricerche precedenti.

Conosciuto in epoca romana come Aquae SulisBath I bagni furono costruiti sopra tre sorgenti termali naturali con temperature variabili tra 40 e 45°C, riscaldate dall’attività geotermica.

L’acqua piovana, filtrata attraverso la roccia calcarea delle Mendip Hills e della Avon Valley, viene riscaldata a grandi profondità prima di emergere in superficie. Quest’acqua è stata storicamente considerata per le sue proprietà curative, una convinzione che ora potrebbe avere supporto scientifico.

Lo studio, pubblicato sulla rivista The Microbe, è il primo a fornire un esame dettagliato delle comunità batteriche e arcaiche nelle acque di questa popolare attrazione turistica.

Utilizzando tecnologie di sequenziamento avanzate, i ricercatori hanno analizzato campioni di acqua, sedimenti e biofilm provenienti dalle sorgenti termali del complesso, tra cui Manantial del Rey, dove le acque raggiungono circa 45ºC, e il Grande Bagno, con temperature vicine ai 30ºC.

Questa analisi esaustiva ha permesso di isolare circa 300 tipi diversi di batteri, evidenziando gruppi come Actinobacteria e Myxococcota, noti per la loro capacità di produrre antibiotici.

Di questi organismi, 92 hanno mostrato un’attività antibiotica iniziale contro agenti patogeni comuni come E. coli e Staphylococcus aureus. Ancora più impressionante, sono stati esposti 15 di questi microrganismi “attività ad ampio spettro” contro almeno tre dei batteri del gruppo ESKAPE, individuati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come prioritari nella necessità di nuovi antibiotici.

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“Questo studio ha dimostrato per la prima volta alcuni dei microrganismi presenti nelle terme romane, rivelandoli come una potenziale fonte per la scoperta di nuovi antimicrobici”, ha affermato il dottor Lee Hutt, leader della ricerca.

“È ironico che le acque siano state considerate per secoli per le loro proprietà medicinali e ora potremmo essere sul punto di scoprire che esiste una base scientifica per quelle antiche credenze”, ha aggiunto.

Importanza di preservare gli ecosistemi unici del pianeta

Anche se sono ancora necessarie ulteriori ricerche per trasformare questi risultati in trattamenti efficaci, il potenziale delle terme romane come fonte di nuovi antimicrobici è grande. Tuttavia, questa scoperta non solo apre un nuovo capitolo nella ricerca di antibiotici naturali, ma evidenzia anche l’importanza di preservare e studiare gli ecosistemi unici del nostro pianeta.

L’eredità delle Terme potrebbe essere sul punto di arricchirsi di un nuovo capitolo, questa volta nell’ambito della scienza medica moderna, offrendo rinnovata speranza nella lotta contro una delle più grandi minacce alla salute globale.

 
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