I dettagli mai rivelati della convivenza tra Riquelme e il Palermo al Boca: “Se salutassi prima uno, l’altro si arrabbierebbe”

I dettagli mai rivelati della convivenza tra Riquelme e il Palermo al Boca: “Se salutassi prima uno, l’altro si arrabbierebbe”
I dettagli mai rivelati della convivenza tra Riquelme e il Palermo al Boca: “Se salutassi prima uno, l’altro si arrabbierebbe”

Carlos Dibos parla del rapporto tra Riquelme e il Palermo

Carlos Dibos Con lui ha condiviso lo spogliatoio del Boca Juniors Juan Román Riquelme e Martín Palermo nella seconda metà del 2009, quando Alfio Basile compì il suo ultimo passo da allenatore del club Ribera. Lo storico preparatore atletico ha raccontato nei dettagli com’è stato convivere con le due referenze. Sebbene avesse un buon rapporto con entrambi, era evidente che c’erano scintille dovute a problemi di origini e di ego.

La mattina sei andato ad allenarti, ne hai incontrato uno per primo, gli hai dato un abbraccio e quando sei andato ad abbracciare l’altro ti ha detto ‘ah, hai abbracciato prima tu lui e non me’. Quindi ad un certo punto hai dovuto bilanciare tutto questo. Alla fine ho detto che esco per ultimo, faccio uscire tutti e fammi sapere quando ci sono tutti”, ha detto Dibos in dialogo con Radio sportiva eccellente da Villa Trinidad.

Ma anche, il PF ha dettagliato: “Quello che è successo è che avevano criteri e pensieri diversi. L’ego ha sempre qualcosa a che fare con questo. “Voglio essere più di te.” Puoi gestirlo o parlarne, ma ha delle conseguenze. Il Boca non se la cavò bene in quel Torneo Apertura 2009 e finì undicesimo nella classifica di un campionato che vide il Banfield campione di Julio César Falcioni, consacratosi alla fine lottando corpo a corpo con il Newell’s di Roberto Sensini.

Basile, che aveva sostituito Carlos Ischia a metà anno, lasciò a dicembre per far posto a Chueco Abel Alves, che dopo pochi mesi sarebbe stato sostituito da Bichi Claudio Borghi nel 2010.

Profe Dibos con Coco Basile al Boca Juniors (Fotobaires)

Di quel giorno in giorno, Dibos ricordò altre esperienze e descrisse ciascuno degli idoli: “Roman era più un ragazzo di quartiere, che veniva dal basso, dalla merda. Martín è un ragazzo che proviene da una famiglia normale e tutte queste cose hanno fatto la differenza. Ricordo che mia moglie mi disse: “Nessuno ama Román, ma lui ti chiama al telefono tutti i giorni”. E Martín era un mio grande amico”.

Da parte sua, non ha dimenticato un breve discorso che Riquelme ha fatto agli altri componenti della squadra nel tunnel prima di uscire per giocare una partita decisiva (non ricordava quale): “Era una partita importante e alla fine alla partenza Román era davanti e i suoi compagni dietro. Si voltò e disse loro: “Ragazzi, chi è fregato mi dà la palla”. Quando l’ho sentito ho detto basta, che fenomeno”.

C’era anche un paragrafo separato per quello che è stato il debutto di Angelo Di Maria nella nazionale argentina, visto che Basile e Dibos si sono potuti permettere il lusso di promuoverlo dalla Under 20 dopo aver vinto il Mondiale 2007 in Canada. “Era un ragazzo eccezionale, tranquillo, molto rispettoso. Quello che gli ha detto El Coco, lo ha fatto”, ha commentato l’insegnante. Successivamente, dopo la sua partenza dalla Nazionale nel bel mezzo delle qualificazioni in vista dei Mondiali 2010 in Sud Africa, Fideo si accontenterà di Diego Maradona come allenatore.

 
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