La grande serata di Bochini e altre storie argentine a Dusseldorf, nell’anteprima di Albania-Spagna

La grande serata di Bochini e altre storie argentine a Dusseldorf, nell’anteprima di Albania-Spagna
La grande serata di Bochini e altre storie argentine a Dusseldorf, nell’anteprima di Albania-Spagna
  • Nicola Baier

    Vicino
    • È coordinatore editoriale di ESPN.com Argentina, Cile e Uruguay. È stato inviato speciale ai Mondiali di Sud Africa 2010, Brasile 2014, Russia 2018 e Qatar 2022; alla Copa América Cile 2015 e Brasile 2019; alla finale della UEFA Champions League Cardiff 2017. Puoi seguirlo su
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23 giugno 2024, 13:49

DUSSELDORF (inviato speciale) – La Merkur Spiel-Arena appare raggiante. Il sole di domenica completa la bella scena dello stadio scelto per ospitare cinque partite di Euro 2024, che ha diversi legami con il calcio argentino. Le aree consentite sono molto ben delimitate e le guardie di sicurezza sono più che attente. C’è tanta voglia di entrare e giocare se appare una palla vagante. Nel frattempo dovete accontentarvi di foto e video.

La sua ricostruzione è iniziata nel 2002 in sostituzione del vecchio Rheinstadion, considerato troppo grande per il Fortuna Dusseldorf. Oggi ha una capienza di 47mila spettatori, è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici ed è uno stadio accessibile e inclusivo per le persone con disabilità.

ESPN.com ha visitato il colorato campo del Fortuna Dusseldorf, che ospita eventi sportivi e culturali. Lì Kylian Mbappé ha subito un colpo al naso nella prima vittoria per 1-0 della Francia sull’Austria, poi è stata la volta della rimonta dell’Ucraina contro la Slovacchia e ora sarà la volta della Spagna già qualificata contro l’Albania, prima del duello nel girone. di 16 e un altro nei quarti di finale. E come ho detto: ricordi freschi dipinti di azzurro e bianco.

La notte sognata di Bochini

Il 12 settembre 1984, come parte della preparazione per la Coppa del Mondo del 1986, la Germania Ovest invitò l’Argentina per un’amichevole. che finirà per essere il suo carnefice nella gran finale allo Stadio Azteca in Messico.

Senza l’infortunato Diego Maradona, la squadra guidata da Carlos Salvador Bilardo è scesa in campo così: Pumpido, Giusti, Brown, Garré; Russo, Burruchaga, Trossero, Bochini, Ponce; Trobbiani e Gareca.

Da parte sua, Franz Beckenbauer ha scelto i seguenti 11 per il suo debutto come allenatore: Schumacher, Jakobs, Frontzeck, Brehme; Bruns, Matthäus, Bommer, Magath, Falkenmayer; Völler e Mill.

L’apertura delle marcature arriva dopo 5 minuti, con un bel sinistro che supera la barriera del Bocha Ponce su punizione. Al 36esimo gol il talentuoso centrocampista dell’Estudiantes de La Plata allunga con un tiro al volo su cross dalla destra di Giusti.

Ma il grande personaggio della serata è stato Bochini. Con il numero 10 sulle spalle, l’idolo dell’Independiente stava per segnare un gol memorabile quando si è liberato di un marcatore e ha colpito un destro non appena ha attraversato metà campo. Schumacher fece un passo indietro, volò e respinse la palla sopra la traversa. Gareca crea un grande contropiede sulla sinistra e assiste Burruchaga, che si spinge oltre la linea per il 3-0. Jakobs ha segnato al 78′ con un colpo di testa formidabile.

Le due visite a Dusseldorf nel 2005 La riapertura ufficiale dello stadio di Dusseldorf avvenne in occasione di un’amichevole tra Germania e Argentina, il 9 febbraio 2005. Fu la prima grande sfida per José Pekerman come allenatore della Nazionale.

Torsten Frings ha trasformato un rigore in gol al 28′, Hernán Crespo ha pareggiato allo stesso modo al 40′ (fallo inesistente su Sorín) e Kevin Kuranyi ha segnato un gol alla fine del primo tempo per la squadra guidata da Jürgen Klinsmann . Mentre all’81’ Crespo ha segnato il definitivo 2-2 con un delizioso finale su Jens Lehmann.

Appena quattro mesi e mezzo dopo, si sono incontrati di nuovo nella stessa sede, nell’ambito del Gruppo A della Confederations Cup, e il risultato è stato ripetuto. Kuranyi ha segnato per primo al 30′ e la risposta è arrivata pronta: due minuti dopo, Juan Román Riquelme ha realizzato un magistrale calcio di punizione per pareggiare. Gerald Asamoah ha segnato il 2-1 al 51esimo ed Esteban Cambiasso ha messo i numeri decisivi nella partita con un tiro di sinistro in angolo, da fuori area. In finale, la squadra di Pekerman ha perso 4-1 contro il Brasile.

L’inizio vincente dell’era Martino

Ancora con la ferita aperta dopo la sconfitta nella finale del Mondiale 2014, Gerardo Martino ha iniziato il suo ciclo contro il carnefice il 13 luglio al Maracaná e ha scelto la stessa squadra del Mondiale. Assenti per infortunio Lionel Messi, Rodrigo Palacio, Maxi Rodríguez, Ezequiel Garay e Gonzalo Higuaín.

Quel 3 settembre 2014, Sergio Agüero, Erik Lamela, Federico Fernández e Ángel Di María, la grande figura, hanno stabilito un inaspettato 4-0 in 50 minuti. L’attuale campione del mondo, nella sua partita di celebrazione del titolo, ha segnato con André Schurrle e Mario Götze, il “cattivo” che all’epoca prese il terzo posto dall’Argentina.

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Il terzino destro di quella vittoria amichevole fu Pablo Zabaleta, oggi assistente di campo di Sylvinho in Albania. Sta arrivando la Spagna, un forte candidato per vincere l’Euro. Il suo desiderio, e quello di un intero paese, è che l’affascinante Merkur Spiel-Arena di Dusseldorf gli dia ancora una volta gioia.

 
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