Una Colombia rinnovata con il DNA di Pekerman

Una Colombia rinnovata con il DNA di Pekerman
Una Colombia rinnovata con il DNA di Pekerman

Martin Liberman, di Miami

Trovo interessante approfondire un po’ La Colombia, che si presenta, come vi avevo detto nell’editoriale della prima giornata, come una delle favorite per disputare la finale del 14 luglio.proprio in questa città, nello stesso stadio in cui l’Argentina giocherà l’ultima partita del girone contro il Perù. Una Colombia che appare assolutamente rinnovata, che nessuno può battere da quando Néstor Lorenzo ha preso la guida della Nazionale.

Primo grande successo della Nazionale colombiana. Vai a cercare un discepolo di Pékerman. Sì, il meglio della Colombia negli ultimi tempi è arrivato con Pékerman, quanto è stato intelligente andare a cercare chi potesse continuare in quel lavoro che ha dato tanti frutti. Andate a chiedere l’usufrutto di tutta quella campagna presso uno dei gestori di allora. Lorenzo aveva già biforcato la strada con Pékerman qualche tempo fa, ricorda Néstor Lorenzo, vincitore della Coppa del Mondo con l’Argentina a Italia 90, scelto da Carlos Salvador Bilardo come uno dei suoi difensori. Lorenzo, un ragazzo molto dedito alla tattica, un uomo che gioca allo stesso modo e che ha preso anche lui la passione di Pékerman. Ha il calcio, la ricerca, l’attacco, il lirismo, se posso, di Pékerman con la contrazione, il lavoro, la strategia, la tattica e la conoscenza esaustiva del rivale. È un ragazzo molto capace, che non ha tanta stampa, che non ha tante luci o insegne luminose, ma è un ragazzo molto preparato. Il primo grande successo della Colombia è stato cercare colui che potesse continuare un’epoca d’oro e gloriosa, quella di José Néstor Pekerman.

Più tardi, tra i giovani calciatori, Lorenzo fu incoraggiato a chiamare i ragazzi più giovani e a far emergere quelli più grandi. Ospina, ad esempio, se non è il miglior portiere colombiano della storia, insieme a Higuita, lo colpisce sul palo. È sulla panchina dei sostituti. È stato incoraggiato a dare tutta la responsabilità a un altro portiere. Si è fidato di Vargas, Camilo Vargas e lo stesso con tutti quelli che conosci, che conosco tanto e che non giocano. Non segue il nome proprio. Cosa significa questo. Quel Borja è un sostituto, quel Santos Borré è un sostituto, quel Carrascal è un sostituto, quel Juanfer Quintero è un sostituto. Hanno sentito la dimensione, i nomi che sto citando, che devono aspettare il loro posto, che non giocano, che non sono titolari, che non iniziano la partita o le partite, o almeno questi primi giocatori di altissima gerarchia, quelli che ho nominato, non tutti del River, tra l’altro, incredibilmente non Carrascal. Juanfer dice addirittura che potrebbe tornare Borja, l’autore del gol, un grande calciatore argentino, non c’è posto perché gioca Córdoba, che è un ragazzo esperto che gioca nelle serie minori del calcio europeo, ma che Lorenzo vede di buon occhio e gli dà l’opportunità.

Quindi c’è una squadra giovane, soprattutto in difesa. I difensori centrali sono David Son Sánchez e costa due ottimi difensori centrali. Giocare in Europa. Poi ci sono i terzini Mojica e Muñoz, anche loro di buon livello, soprattutto Muñoz, che si fa notare al Crystal Palace, in Inghilterra. Ci spostiamo in mezzo al campo dove l’allenatore dà fiducia a Richard Ríos e Lerma. Ad essere sincero, pensavo che avrei giocato con Mateus Uribe e Castaño. Tuttavia, ha iniziato con gli altri due citati e poi con un progetto ambizioso con un unico attaccante che è John Córdoba, con James Rodríguez come cervello e ragazzi che vanno all’esterno e giocano molto veloci, come la stella del calcio colombiano che è Luis Díaz, oggi la grande figura del mondo della Colombia. Anche se magari a porte chiuse, il grande personaggio è il capitano James, il dieci, la stella, uno dei tre migliori della storia della Colombia che in Nazionale è tornato a esibirsi come tutti sappiamo, anche se al San Pablo gioca a intermittenza e non sembra così a suo agio. Arie da un lato. Luis Díaz dall’altro, l’assist permanente per John Córdoba e la possibilità che Lorenzo ha di girarsi, guardare la panchina dei sostituti e chiamare Borja se la partita lo richiede o chiamare Santos Borré in modo che possa reggere bene sulla schiena , per lasciarlo giocare bene con i suoi compagni di squadra, in modo che possa far parte di quella triangolazione di buon gioco che la Colombia ha con James, con Luis Díaz… Ha diverse opzioni e se le cose non funzionano ha il pugno di Juanfer o la lucidità e i buoni passaggi di Carrascal.

C’è un’ottima squadra che credo possa sognare perfettamente di andare lontano e ripetere quanto già ottenuto nel 2001., quando da padroni di casa riuscirono a vincere la Copa América. Attenzione alla Colombia, perché come l’Uruguay, eliminando l’Argentina, che è la grande favorita, campione d’America e del Mondo, stanno facendo le cose molto bene ed entrambi possono sognare. Oltre a ciò, incoraggiato dalla vittoria per 5-0 dell’Uruguay sulla vittoria per 3-0 della Colombia, che è arrivata al terzo posto contro la Costa Rica, che il Brasile non poteva battere.

 
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