Il bilancio delle vittime delle piogge nello stato più meridionale del Brasile, il Rio Grande do Sul, è salito a 57, hanno detto le autorità locali sabato pomeriggio, mentre decine sono ancora dispersi.
L’autorità di protezione civile dello stato ha affermato che 67 persone sono ancora disperse e più di 69.000 sono state sfollate poiché le tempeste hanno colpito quasi due terzi delle 497 città dello stato.
Le inondazioni hanno distrutto strade e ponti, provocato frane e il crollo parziale della diga di una piccola centrale idroelettrica. Anche una seconda diga nella città di Bento Gonçalves è a rischio di crollo, hanno detto le autorità.
A Porto Alegre, capitale del Rio Grande do Sul, il lago Guaíba ha rotto gli argini, allagando le strade. L’aeroporto internazionale di Porto Alegre ha sospeso tutti i voli per un periodo indefinito.
Sono previste piogge nelle regioni settentrionali e nord-orientali dello stato nelle prossime 36 ore, ma il volume delle precipitazioni è in calo e, secondo l’autorità meteorologica statale, dovrebbe essere ben al di sotto del picco osservato all’inizio della settimana.
“Il livello dell’acqua dei fiumi dovrebbe rimanere alto per alcuni giorni”, ha detto sabato il governatore dello stato, Eduardo Leite, in un video in diretta sui suoi social media, aggiungendo che è difficile determinare per quanto tempo.
Il Rio Grande do Sul, che confina con Uruguay e Argentina, si trova in un punto d’incontro geografico tra atmosfere tropicali e polari che ha creato un modello meteorologico con periodi di pioggia intensa e siccità. Gli scienziati locali ritengono che il modello si sia intensificato a causa della crisi climatica.
Forti piogge hanno colpito il Rio Grande do Sul lo scorso settembre, quando un ciclone extratropicale ha causato inondazioni che hanno ucciso più di 50 persone. Ciò è avvenuto dopo più di due anni di persistente siccità dovuta al fenomeno La Niña, durante il quale la regione ha visto solo rari acquazzoni.
