Mercoledì undici cittadini del paese hanno espresso in una dichiarazione le loro preoccupazioni per i ripetuti incendi a Sundarbans, la più grande foresta di mangrovie del mondo.
La dichiarazione afferma che l’incendio scoppiato il 4 maggio nell’area di Amurbunia, nella catena montuosa del Chandpai, nella zona est di Sundarbans, è stato spento dopo tre giorni, durante i quali ha causato danni significativi al complesso ecosistema, alla fauna selvatica e alle risorse forestali della zona. .
La dichiarazione chiedeva la formazione di un comitato di indagine per indagare su tale distruzione nella foresta.
Citando i dati del governo, la dichiarazione rileva che circa 75 acri di foresta nella zona sono stati danneggiati da 26 incendi negli ultimi 24 anni, indicando che questi incidenti non sono isolati.
La dichiarazione ha evidenziato il fatto che su 24 rapporti di indagine, 15 hanno menzionato che gli incendi forse appiccati dai forestali potrebbero aver scatenato gli incendi e hanno chiesto un’indagine per determinare se questo incendio è collegato all’accaparramento di terre e all’uccisione di fauna selvatica nelle Sundarbans.
Dato il ripetersi di tali incidenti, è fondamentale indagare sulle cause e ottenere informazioni accurate per identificare e ritenere responsabili le persone coinvolte se si scopre che gli incendi sono causati dall’uomo, si legge nella dichiarazione.
Tra i cittadini figuravano, tra gli altri, l’attivista per i diritti umani Sultana Kamal, l’educatrice e attivista sociale Rasheda K Chowdhury, la professoressa Anu Muhammad e il segretario membro di Dharitri Rakshay Amra Sharif Jamil.
