Un ART viene condannato per l’infortunio di un dipendente mentre si stava recando al lavoro

Un ART viene condannato per l’infortunio di un dipendente mentre si stava recando al lavoro
Un ART viene condannato per l’infortunio di un dipendente mentre si stava recando al lavoro

Il Tribunale del Lavoro di Rosario ha condannato Prevention ART SA a risarcire un lavoratore che ha subito un infortunio mentre si recava al lavoro. Dovrete pagargli, tra capitale ed interessi, 65.000.000 di pesos, secondo il modello impugnato dall’ART.

Il lavoratore, con il patrocinio degli avvocati Francisco Grand e Luciano Asborno, ha avviato una causa per la riscossione di pesos lavoro contro la Compagnia di Assicurazione contro i Rischi del Lavoro al fine di ottenere il pagamento di prestazioni monetarie per l’invalidità parziale e permanente da lui subita a causa di l’incidente in itinere avvenuto l’8 ottobre 2019.

Il giovane, 25 anni, alle 5 del mattino, mentre si dirigeva a sud da casa per andare al lavoro in moto (via Ovidio Lagos alle 6500), è stato improvvisamente e violentemente investito da un camion.

L’incidente ha provocato traumi a più regioni del corpo, una frattura del bacino e della colonna lombosacrale, per cui è stato indirizzato all’ART, che gli ha fornito cure mediche e psicologiche per diversi mesi (con diversi ricoveri), fino alla dimissione. .il 25 giugno 2021, con inabilità da determinare.

La Commissione medica ha stabilito un’invalidità del 34%, ma non è stata d’accordo sulla percentuale e sull’importo dell’indennizzo. Nel rispondere alla domanda, l’ART ha sostenuto di aver provveduto ad effettuare il procedimento di riqualificazione professionale del ricorrente, il quale è stato reintegrato in azienda, nella stessa posizione che ricopriva prima dell’incidente, con adeguamenti nel settore della verniciatura, avendo ripreso l’attività compiti. Ha assicurato che il lavoratore non ha una percentuale di invalidità superiore a quella stabilita in sede amministrativa.

Il giudice del lavoro Patricia Otegui ha affermato che la Corte Suprema di Giustizia della Nazione ha considerato incostituzionale la concezione degli articoli 21 e 22 della Legge sui rischi del lavoro come passaggio preliminare obbligatorio per l’accesso alla giustizia e ha dichiarato incostituzionale – in questo caso specifico – questi 2 articoli .

Il perito medico, dopo aver effettuato l’esame obiettivo del lavoratore, valutato le visite mediche effettuate ed effettuato le misurazioni tecnico funzionali, ha accertato un’inabilità al lavoro parziale e permanente pari al 67,82%.

Intanto l’esperta psicologica precisa che “rileva di presentare un quadro di angoscia e sofferenza per aver perso parte della sua vita relazionale ricreativa, scarsa tolleranza alla frustrazione, alle paure, alle contraddizioni”.

Il giudice ha sottolineato la giurisprudenza che ha indicato che «è opportuno attribuire maggior valore condannante alla perizia medico giudiziaria svolta dal soggetto assistente del Magistrato e non al parere reso dalla Commissione medica presso la sede amministrativa, poiché in nell’istanza giudiziaria le parti hanno avuto la possibilità di esercitare il dovuto controllo delle prove”. L’invalidità è stata fissata al 65%. La sentenza è stata impugnata.

 
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