La clamorosa confessione di Retegui dopo l’esordio negli Europei con l’Italia :: Olé

Non è il primo né sarà l’ultimo. Dopo grandi aspettative, Mateo Retegui ha fatto il suo debutto per l’Italia a Euro 2024, inserendo il suo nome in una lunga lista di argentini che hanno rappresentato l’Azzurra nelle competizioni internazionali. Nella vittoria per 2-1 sull’Albania, nel girone B, l’ex attaccante del Tigre è entrato al posto di Gianluca Scamacca al 10′ della finale e, Dopo la partita ha raccontato le sue emozioni e prospettive in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

Retegui: “Canto sempre l’inno d’Italia”

Mi sento italiano. Anche se ho vissuto tutta la mia vita in Argentina, quando vengo qui mi sento a casa. Mio nonno e mia nonna vivono in Argentina e torno a trovarli perché sono più grandi e voglio stare con loro”, ha commentato l’attaccante soddisfatto della sua decisione di rappresentare l’Italia. Retegui è arrivato in Italia nel luglio 2023. Tuttavia, aveva già fatto la sua presentazione all’Azzurra, quando ancora era marcatore del Matador de Victoria.

Quando è stato chiesto a Mateo se potesse essere convocato da Lionel Scaloni nella Nazionale argentina, Retegui è stato chiaro. “Non posso dirlo perché non mi ha chiamato. Mi ha chiamato Roberto (Mancini) e io non ci ho pensato. Ho detto subito sì. Quando me lo hanno detto e ho visto la lista, sapevo che avrei preso il primo aereo”, ha confessato. La centralità di giocatori come Lautaro Martínez e Julián Álvarez ha oscurato il suo buon momento nella Lega Professionistica. Tuttavia, l’allenatore dell’Albiceleste lo ha dimostrato sa dare opportunità, come con Giovanni Simeone, Lucas Boyé o Lucas Beltrán.

Riguardo al suo arrivo in Italia e al suo primo incontro con Roberto Mancini, l’attaccante ha detto: “Sono arrivato alle 12 di sera e Mancini mi aspettava. Mi ha detto che è venuto qui per giocare e fare gol.. Mi sono allenato per due o tre giorni e questo mi ha dato la fiducia necessaria per iniziare contro Inghilterra e Malta, segnando due gol in due partite.Riguardo a quell’esordio contro i Tre Leoni, Mateo ha ricordato: “Non era come sognavo, perché voglio vincere sempre e con questa maglia non puoi perdere, ma era bellissimo”.

Riguardo invece al rapporto con l’attuale allenatore, Roberto Spalletti, Retegui ha aggiunto: “Faccio quello che dice l’allenatore. Per me le parole dell’allenatore, come mi ha sempre detto mio padre, sono sacre. Lui vuole che io giochi e aiutare la squadra, con o senza palla. Finalmente, Retegui ha mostrato il suo orgoglio anche cantando l’inno nazionale italiano. “Canto sempre l’inno, lo canto sempre bene. Non mi hai visto?” ha commentato con un sorriso.

Retegui, all’esordio dell’Italia agli Europei. (REUTER)

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