Infinito Gold richiede la “risoluzione” della controversia nel caso Crucitas

Infinito Gold richiede la “risoluzione” della controversia nel caso Crucitas
Infinito Gold richiede la “risoluzione” della controversia nel caso Crucitas

DI Susana Peña Nassar | 26 giugno 2024, 11:55

Costa Rica e la compagnia Infinito Gold Hanno chiesto la “chiusura” della controversia che hanno sostenuto davanti al Centro internazionale per la risoluzione delle controversie sugli investimenti (ICSID), della Banca mondiale, per il fallito progetto minerario Crucitas.

Ciò emerge chiaramente dall’ultimo aggiornamento di tale caso, datato 14 giugno, disponibile sul sito ICSID. “Le parti presentano una richiesta di chiusura del procedimento in conformità con le regole di arbitrato ICSID 53 e 43(1)”, si legge nelle informazioni.

Il 3 giugno, tale organo arbitrale aveva emesso una risoluzione favorevole al Paese, che escludeva le richieste di risarcimento milionarie di Infinito Gold; ma l’azienda canadese ha deciso di riattivare il contenzioso, processo al quale alla fine ha rinunciato.

“Per quanto riguarda la controversia tra Industrias Infinito e lo Stato costaricano, manteniamo aspettative sempre più positive su un esito favorevole agli interessi della Costa Rica in questa lunga controversia”, ha affermato Manuel Tovar, ministro del Commercio estero e responsabile della difesa della Costa Rica. . davanti all’ICSID, con sede a Washington.

Attraverso il loro ufficio stampa, hanno fatto sapere che Tovar, per il momento, non ha voluto fornire ulteriori dettagli.

Sul sito ICSID lo stato della procedura risulta ancora “in sospeso”.

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Progetto minerario

Nel 2008, il governo dell’epoca tentò di realizzare un progetto minerario a cielo aperto nella zona di Crucitas, San Carlos, attraverso una concessione alla società Industrias Infinito Gold, iniziativa che fu addirittura dichiarata di interesse pubblico.

Questa concessione era illegale sia per l’impatto ambientale che comportava, sia per la dichiarazione di interessi che il Governo ha fatto senza i rispettivi studi tecnici. Lo ha dichiarato il Tribunale amministrativo contenzioso, che nel 2010 ha annullato il contratto e costretto la società Infinito Gold a pagare i danni ambientali.

Da quel momento in poi, il Paese è entrato in conflitto con la società, che ha richiesto un arbitrato internazionale con l’ICSID, che è un organismo specializzato della Banca Mondiale, con sede a Washington, negli Stati Uniti. La società intendeva, tra l’altro, che lo Stato pagasse gli investimenti effettuati e i presunti profitti persi con l’annullamento della concessione. Entrambi gli importi ammontano a un totale di 394,8 milioni di dollari (più di 244 miliardi di ₡).

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