“Non ho mai fatto sesso con una porno star”, si è difeso Trump. “Anche tuo figlio è un criminale.”
Dopo il dibattito, entrambe le campagne si sono dichiarate vincitrici, come avrebbero dovuto fare indipendentemente da ciò che è accaduto quella notte. Da parte di Trump, hanno parlato della forza con cui il loro candidato ha descritto l’“incubo” che sono diventati gli Stati Uniti. Dall’angolo di Biden hanno applaudito il fatto che il presidente abbia difeso i suoi successi e le sue politiche pubbliche.
Ma i dibattiti sono, in larga misura, un gioco di percezione e in questo ambito il presidente Biden non è stato all’altezza. Anche il suo messaggio di addio mancava di coerenza. Trump ha fatto un’invettiva, ma da lui non ci si aspetta molto di più.
La Spin Room di un dibattito americano è il sogno di ogni fan politico. Una passerella di personaggi di alto livello che escono su un tappeto rosso, letteralmente, per difendere la posizione e le prestazioni del proprio candidato.
I repubblicani hanno trascorso una serata più tranquilla, perché oltre a lodare la prestazione di Trump, hanno passato la notte a parlare dell’immagine di Biden. Il più istrionico, di gran lunga, è stato il senatore della Carolina del Sud Lindsay Graham.
“Stasera, invece di preoccuparmi delle elezioni, che hanno già avuto una grande svolta a favore di Trump, penso ai prossimi quattro mesi”, ha detto. “Anche i cattivi hanno guardato il dibattito stasera e hanno visto dove c’è debolezza.”
(FOTO: Gonzalo Soto)
Dal lato democratico, i legislatori sono intervenuti in difesa del presidente, in particolare il senatore della Georgia Raphael Warnock e il governatore della California Gavin Newsom.
“L’importante stasera è valutare la sostanza”, ha sottolineato Warnock. “Là, il presidente Biden è il chiaro vincitore.
“Non ho dubbi che nel valutare i meriti, il presidente Biden dovrebbe essere rieletto”, ha aggiunto Newsom. “Il resto non è importante.”
I loro tentativi di distogliere l’attenzione dalla performance di Biden stasera sono stati vani. I democratici hanno lanciato l’allarme un mese e mezzo prima della convention che nominerà ufficialmente il loro candidato. Alcuni si sono rivolti a vedere Newsom come sostituto, altri a Warnock, chiunque.
Un’estate molto lunga attende i democratici.
