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María León: “Il ‘caso Asunta’ mostra la dualità che si prova di fronte a situazioni così complesse”
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Abbiamo intervistato Javier Gutiérrez, María León e Carlos Blanco, gli investigatori del “Caso Asunta”, con tre punti di vista molto diversi.
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Sergio Navarro |
Pubblicato: sabato 27 aprile 2024 11:51 (3 ore fa)
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CrimineDrammaBiografia
Titoli di Javier Gutiérrez, María León e Carlos Blanco
- María León: “Quando arriverà, so che sarà una sfida e una responsabilità molto importante”
- ML: “Ci hanno dato l’opportunità di interpretare alcuni personaggi crudi e interessanti per noi come attori”
- Javier Gutiérrez: “È una di quelle occasioni in cui quando guardi la serie dici: mi sarebbe piaciuto essere lì”
- JG: “All’inizio un progetto come questo è molto allettante e poi sai di essere in buone mani”
- JG: “Dico sempre che la sceneggiatura è metà dell’opera e quando è così ben costruita…”
- Carlos Blanco: “Ho deciso di rinviare di un anno la mia operazione alla tiroide per fare ‘Il caso Asunta'”
- CB: “Che i nostri personaggi siano di fantasia aiuta e non aiuta, perché non hai un modello”
- CB: “Quando ho interpretato Oubiña (‘Fariña’) avevo centomila video per preparare il personaggio”
- CB: “Quando un personaggio è di fantasia sei più libero ma hai meno a cui appoggiarti”
- JG: “Non è che Candela e Tristán giochino in vantaggio perché saranno più nell’occhio del ciclone”
- ML: “È positivo poter raccontare anche come l’ambiente l’ha vissuto”
- ML: “Quando si tratta di raccontare una storia vera parliamo di vita in situ e ci confrontiamo costantemente con la morte e la vita”
- CB: “La serie sottolinea che ci sono molti modi per essere padre/madre o volerlo essere”
- JG: “Ha una lettura molto attraente e intelligente, perché l’attenzione non è solo sul caso, ma umanizza il resto dei personaggi e dà un altro punto di vista”
- ML: “Mostriamo la dualità che si prova di fronte a situazioni così complesse”
- ML: “Questi personaggi dovevano confrontarsi perché c’era la responsabilità di dover portare il caso da qualche parte”
- ML: “Giudicare qualcuno non è facile ed è molto complesso cercare di capire una cosa del genere”
- ML: “Cristina ascolta Rosario perché le interessa sapere come si può arrivare in quel posto”
- ML: “Cercare la radice di come un essere umano può realizzare tutto ciò che fa parte del processo di apprendimento”
- CB: “Ho molto in mente la scena dell’arresto, perché devo arrestare Rosario mio malgrado”
- CB: “In detenzione, Rosario è molto affettuoso e questa è una situazione tremendamente imbarazzante”
- JG: “Penso che sarà molto interessante per lo spettatore che i tre ricercatori abbiano punti di vista così diversi”
- JG: “Nelle prime ore, che sono vitali, ci sono tante contraddizioni tra loro e tante domande a cui non sanno rispondere”
- JG: “Ci sono indizi che suggeriscono fortemente che possano essere responsabili della morte della ragazza e non lasciano passare quella strada”
- ML: “Tutti si impegnano e ognuno ha qualche difficoltà a esprimere il proprio punto di vista”
- JG: “Non si può perdere di vista che si è trattato di un caso mediatico. Non è la stessa cosa indagare nel privato, e in città vedono la grandezza del caso, che incide sulle indagini”
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