È appena arrivata su Prime Video ed è la serie d’epoca più trasgressiva, divertente e simile a ‘The Bridgertons’


Quando Prime Video annunciò che avrebbe trasferito il romanzo sullo schermo “Mia Lady Jane”, Di Cynthia Hand, Brodu Ashton e Jodi Meadows, Abbiamo pensato che fosse un’idea fantastica, dato che la storia aveva tutti gli ingredienti per diventare una delle migliori anteprime della stagione e così è stato. La nuova serie periodica colma il vuoto lasciato da “I Bridgerton” dopo la fine della terza puntata e diventa la proposta migliore per i pomeriggi estivi in ​​cui bisogna rifugiarsi dal caldo.

Prima di sedersi a guardarla, è importante farlo con la mente aperta, perché questa nuova serie Prime Video è trasgressiva, divertente, sboccata e può risultare scioccante per la reinvenzione folle e libera che fa della storia. Sotto questo aspetto assomiglia “I Bridgerton” e che abbia uno spirito moderno che è evidente nella forma, nel linguaggio e, ovviamente, in una colonna sonora che è puro rock and roll e senza nascondersi tra i violini, come accade nella serie Netflix.

Jonathan Primo

“Mia Lady Jane” fa un ritratto molto diverso della monarchia britannica, enfatizzando la parte romantica, avventurosa e aggiungendo un tocco di magia alla trama, poiché in questa storia ci sono persone reali e altre che sembrano tali, ma che in realtà hanno la capacità di trasformarsi. negli animali e sono considerati esseri demoniaci. In questa nuova versione di ciò che fu, Edoardo VI, figlio del monarca Enrico XVIII, non muore di tubercolosi, Jane Grey (Emily Bader) La protagonista di questa serie non viene decapitata, né lo è suo marito. Guildford (Edward Bluemel), che sarà costretta a sposare, nonostante provi nei suoi confronti un’attrazione incontrollabile.

Jonathan Primo

Jane non è una damigella da salvare, è coraggiosa e lotta per sfuggire alle convenzioni e avere un proprio spazio, cosa che le donne protagoniste di “I Bridgerton”, come Penelope nel suo momento femminista più importante di questa stagione. Sebbene sia costretta ad attraversare l’altare, non rinuncia alla sua essenza e deve affrontare una serie di cospirazioni e malvagi che vogliono distruggerla. Se in realtà Jane Grey fu regina per poco più di una settimana e perse la testa nella ghigliottina, qui le cose sono molto diverse…

scena della serie
Jonathan Primo

I più puristi della storia vera potrebbero sentirsi a disagio con questa Lady Jane, ma chi cerca una serie storica diversa, in cui i personaggi dicono parolacce e sono divertenti caricature, l’adorerà. Tutto ciò che accade è raccontato da una voce fuori campo, i cui commenti sono feroci e aiutano a alleggerire l’atmosfera. Qui c’è un re nero, una madre che ricorda la matriarca Featherington e scene ad alta tensione, come nella fiction in competizione.

Naturalmente, tutto si svolge in ambientazioni attraenti e l’intero cast brilla con le sue esibizioni e i suoi bellissimi costumi. Ma l’importante è che ciò che racconta sia godibile e diverso, in divenire “La mia signora Jane”, senza dubbio, in una delle serie più avvincenti degli ultimi tempi, capace di lasciare chiunque indifferente, nel bene e nel male.

PUCK ‘My Lady Jane’ (#Storico)

'My Lady Jane' (#Storico)
Foto di Marieta Taibo

Marieta Taibó è redattrice di attualità e cultura presso Cosmopolitan ed esperta di film e serie televisive da oltre un decennio. Quando non scrive, la troverai davanti allo schermo ad analizzare le ultime uscite di Netflix, Prime Video, HBO Max, Disney+ e il resto delle piattaforme di streaming per consigliarti titoli interessanti o killer. Tra critiche e cronache di fiction televisiva, interviste agli attori. Nel suo registratore troverai i discorsi delle sue interviste con Blanca Suárez, Mario Casas, Úrsula Corberó, Ana de Armas, Miguel Ángel Silvestre, Leonardo Sbaraglia, Lily Collins, sì, ‘Emily in Paris’ o Christina Hendricks, la rossa di ‘Mad Uomini’, per citare alcuni nomi. Fuori dallo schermo, consiglierà anche i migliori programmi di svago e gastronomici. In altre fasi professionali ha scritto anche di moda e bellezza. È infatti autrice del saggio ‘Il volto segreto del business della bellezza’, della casa editrice Almuzara. Marieta Taibo è laureata in giornalismo presso l’Università Complutense di Madrid e ha un corso superiore in marketing e comunicazione della moda e del lusso presso la rivista Elle e l’Università Complutense. I suoi primi passi come redattrice sono stati nella sezione economica della rivista di attualità La Clave fino al salto nella società e nella cultura, la sua vera passione. Successivamente ha lavorato presso El Confidencial e poi presso la rivista femminile AR come coordinatrice dell’agenda culturale e responsabile della sezione cinematografica. Da lì è passata alle riviste Supertele e TP e lì ha trascorso dieci anni scrivendo di film e serie, lavoro che ha unito come collaboratrice di Babylon Magazine facendo approfondimenti sulla cultura, fino ad arrivare a Cosmopolitan sei anni fa. .

 
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