L’origine, le risate e quella “specie di miracolo” chiamata Serú Girán, in un’intervista storica

L’origine, le risate e quella “specie di miracolo” chiamata Serú Girán, in un’intervista storica
L’origine, le risate e quella “specie di miracolo” chiamata Serú Girán, in un’intervista storica

“Seminare” di Serú Girán su Canale 7 (1982)

Il 9 marzo 1988, due allora giornalisti dilettanti, Luciano di Vito E Fernando Gonzálezsono riusciti a riunire i membri di Seru Giranper la prima volta dalla loro separazione nel 1982. È successo nel quartiere di Almagro ed erano presenti Charly García, David Lebón, Pedro Aznar E Oscar Moro.

Questo incontro quasi segreto potrebbe essere considerato il grado zero del ritorno del quartetto, che avrebbe avuto luogo quasi cinque anni dopo, nel dicembre 1992. Per anni e a causa della diffusione limitata che ebbe all’epoca, questo pezzo giornalistico fu considerato un misto di leggenda metropolitana e, allo stesso tempo, di un impossibile oggetto del desiderio per gli appassionati.

Ora, quell’intervista è apparsa integralmente nel libro L’intervista impossibile. Un pomeriggio con Serú Girán 9 marzo 1988sotto l’etichetta Vandemécun, con testi introduttivi dei suoi autori, Sergio Libano, Rocco Di Pietro E Jorge Bernardez.

Prossimo, Infobae Cultura pubblica la prima parte del dialogo.

“L’intervista impossibile. Un pomeriggio con Serú Girán 9 marzo 1988”, di Luciano di Vito e Fernando González

[La grabación comienza con Lebón y una historia sobre Héctor Starc, el primer sonidista de Serú Girán]

—Libone: L’ultimo di Héctor a Corrientes, vengo con il furgone, si fermano in mezzo a Corrientes dove ci sono tutti i cinema. Si toglie quei sandali indiani con i suoi sandali e le infradito e si abbassa i pantaloni e dice “David!”, davanti a tutti, non gli importava più di niente. [risas].

—Di Vito: Abbiamo visto che ridono tanto… Da quanto tempo non si vedono tutti insieme?

—Lebón: Ci vediamo in orari diversi…

—García: Ma noi quattro non siamo mai stati insieme così… Alla veglia funebre [risas].

—Di Vito: Vi fa bene stare insieme?

—Lebón: Grazie a questa proposta è stato possibile fare… Ci vedremo separatamente, ma è fantastico.

—García: L’ultima volta che ci siamo visti abbiamo suonato insieme (1). Poi ci siamo visti separatamente.

—González: E non avevi mai avuto l’idea di rivederci prima?

—Aznar: Ci hanno dato l’atmosfera, ma mai un dollaro [risas].

Cartolina di quell’intervista inedita con García, Lebón, Aznar e Moro nel 1988

—González: No, riunitevi per parlare…

—Aznar: È solo che dobbiamo pagare per parlare.

—García: Abbiamo avuto alcune offerte, ma non è successo… Il numero di zeri non ha dato [risas]. Ma siamo ancora nei dischi e nelle cassette, vengono ancora prodotti.

—Aznar: Siamo come Hendrix, più tempo stiamo lontani, più album facciamo. È come una specie di miracolo (2).

—Di Vito: Una casa discografica ti ha mai tentato di suonare di nuovo?

—García: Non lo so, Pedro, qualcuno ti ha tentato?

Il libro “The Impossible Interview” riproduce il rapporto del 1988 che molti credevano fosse una leggenda metropolitana.

—Di Vito: David, qualcuno ti ha tentato?

—Lebón: No, no, la gente ti chiede sempre e ti dice “Mi piacerebbe che vi incontraste”, ma mai una proposta da parte della compagnia e non credo che riusciranno ad arrivare a me. Penso che Serú sia stata un po’ un’idea di Flaco (3), È venuto a cercarmi.

—García: Sì, ti ho portato su quelle spiagge e ti ho corrotto! [risas]

—Lebón: Solo proposte di amici.

—García: O ricatto.

—Di Vito: E hai mai pensato di mettervi insieme da soli?

—García: Ho fatto dei sogni. No, che ne so… In uno di quelli, chi ti dice…

—González: Torneremo e saremo poltrone disse Luigi XV…

—García: Uh, quella battuta è davvero brutta.

—Lebón: L’altro giorno parlavamo con Pedro… Sembrava fantastico, andavamo d’accordo, eravamo molto diversi, ma andavamo molto d’accordo.

—Aznar: Non più, ma non importa… Il denaro può superare tutto.

—García: A volte, quando vedo i video di Serú in TV, qualcosa mi prende… Poi bevo un Uvasal e passa. [risas].

“Quanto tempo ci vorrà ancora?” di Serú Girán su Canale 7 (1982)

—Di Vito: Come ti è venuta l’idea di creare Serú?

—García: Tutto è iniziato perché volevo lavorare con David. Andavo a casa sua e cercavo di convincerlo…

—Lebón: Con fatture.

—García: Ma ho capito che non era con le fatture.

—Lebón: Il giorno in cui è andato con una bottiglia di JB mi ha convinto.

—García: Dopo aver girato parecchio, abbiamo deciso di andare in Brasile. Affittammo una casa a Búzios con il nostro amico Oscar López negli anni bui del ’77, ’78, lì aspettammo circa due mesi che arrivassero gli strumenti e una volta arrivati ​​iniziammo a comporre quelle meravigliose canzoni. Poi sono dovuto venire qui a cercare un po’ di soldi e lì abbiamo visto che il duo non era una buona idea e abbiamo pensato ad un quartetto. Ho parlato con Moro e mi hanno consigliato Pedro. Sono andato a vederlo suonare in un pub dove questo povero ragazzo viveva dignitosamente. [risas]. Poi David prese un furgone e portò l’attrezzatura a San Pablo con Billy Bond. E abbiamo affittato una casa a San Pablo, che tra l’altro era molto bella. E una notte arrivarono Moro e Pedro.

“Dovevamo scendere, andavamo con la valigia a vendere gli spettacoli e da lì andavamo al Kraft Auditorium”, ricorda Charly

—González: E hai detto “ti aspettiamo da secoli”.

—García: Ci siamo collegati, abbiamo segnato quattro e abbiamo detto “Questo è il meraviglioso set di Serú Girán”.

—Di Vito: Tu, Pedro, lavoravi con Alas?

—Aznar: Facevo piccoli lavoretti, come quello, registrazioni (4).

—Di Vito: Qual è stata la prima cosa che hai pensato quando Charly ti ha chiamato? Cosa ricordi?

—Aznar: Non me lo aspettavo.

—Di Vito: Conoscevi già Charly?

—Aznar: No (5).

—Di Vito: E tu Moro?

—Moro: Lo conoscevo [a Charly] prima perché avevamo suonato insieme, prima di suonare ne La Maquina… Ci conoscevamo già, c’era un rapporto (6).

Serú Girán ha iniziato, dice Charly, “perché volevo lavorare con David. Andavo a casa sua e cercavo di convincerlo…”

—Di Vito: C’è un aneddoto molto famoso, non so chi di voi lo ha raccontato, riguardante l’Auditorium Kraft, che lì iniziarono a suonare…

—García: No, ho iniziato a suonare alla ABC (7)Serú ha iniziato all’Auditorium Kraft.

—Lebon: No!

—García: No, abbiamo iniziato con Works, abbiamo fallito con Works… [risas] Venivamo dal Brasile credendo di essere più o meno, non so, Genesis.

—Moro: È stata una cosa molto bella, ma all’epoca era molto forte.

—García: È stato carino. C’era un’orchestra, Badía e i suoi video… (8) E beh, quando suonavamo, non so, non credo che piacesse molto. Lebón ha mandato un paio di battute… E le critiche ci hanno distrutto. Proprio così (9).

—Aznar: Mi è piaciuto il commento sui cori ermafroditi. “Questo nuovo gruppo che viene a proporre questi cori ermafroditi” (10).

—García: Beh, pallido. Dovevamo scendere, andavamo con la valigia a vendere gli spettacoli e da lì andavamo all’Auditorium Kraft (undici).

—González: E il primo album?

—García: Avevamo già registrato il primo album quando siamo arrivati ​​qui. Abbiamo registrato a San Pablo e poi sono andato con quei nastri negli Stati Uniti, per mettere su quella meravigliosa orchestra. Con la meravigliosa produzione di Billy Bond è stato realizzato l’album (12). Non ricordo se l’album fosse uscito qui [cuando fue el show de Obras]… Ah sì, giusto, alla radio passava “Seminare”. Bene, abbiamo provato un po’ qui e siamo andati a suonare e la dura realtà ci ha colpito, ci ha colpito duramente.

—González: E quanto tempo hanno impiegato per riprendersi?

—García: Un paio di mesi. Un anno.

—Aznar: Fino al 79, Serú Girán non era niente.

“Fino al ’79 Serú Girán non era niente”, conclude Pedro Aznar

Note a piè di pagina:

(1) Riferimento all’incontro spontaneo avvenuto a Serú Girán durante i festeggiamenti per il 35° compleanno di García. Era al Prix D’Ami in Arcos Street la mattina presto del 24 ottobre 1986. Vedi: Samalea, Fernando. Cos’è un longplay (Buenos Aires, Sudamericana, 2015) pp. 239-240.

(2) Un commento di Pedro in relazione alla crescita esponenziale che ebbe la discografia post mortem di Hendrix, soprattutto nel periodo 1971-1980.

Copertina del primo album di Seru Giran, pubblicato nel 1978

(3) Lebón si riferirà più volte a García come Flaco.

(4) Quando García ha convocato Pedro AznarNell’aprile o maggio 1978 gli Alas si erano già sciolti. A quel tempo, il bassista, che già si era unito alla leggendaria prima formazione dei Madre atomica e registrato nell’album Volare dalla vita Di Raul Porchetto– ha giocato Pastorale (dove ha incontrato Oscar Moro e, a quel tempo, lo consigliò Seru Giran) e nel gruppo degli standard AmalgamaDi Raúl Parentella (dove, su raccomandazione di Rosario, García lo vide in azione).

(5) Nel caso in cui ci siano dei nerd in queste pagine, vale la pena dire che nell’agosto del 1977 García e Aznar si incontrarono, forse senza salutarsi, alla conferenza stampa di Joe Cocker all’Alvear Hotel.

(6) Oscar Moro è uno dei due batteristi che prendono parte Piccoli aneddoti sulle istituzioniil terzo LP dei Sui generis. Faceva anche parte dell’album Porsuigieco.

“Il grasso delle capitali” (1979)

(7) Esmeralda 596, nel ciclo Tres Trips, al quale ha partecipato Sui generis.

(8) Con “Badía e i suoi video” Charly intende proprio questo Juan Alberto Badia Ha installato telecamere e schermi appartenenti alla sua azienda Registra la visione per la prima Obras de Serú Girán nel novembre 1978, concerto prodotto anche dall’annunciatore.

(9) La battuta di Lebón era la seguente: dopo aver eseguito “Disco-shock”, una parodia della disco music accolta molto male dalla stampa e dal pubblico, Lebón ha detto “Non quando ero piccolo, ma adesso che puttana sono”.

(10) Riferimento alla nota pubblicata da Campi della Sibila Nel diario L’opinione (5-XI-1978, retro di copertina).

(undici) Dopo il fallimento di Obras de November ’78, Serú Girán suonò al Teatro Premier il 7, 8 e 9 dicembre. Nel settembre 1979 presentarono Il grasso delle capitali all’Auditorium Kraft (noto anche come Auditorium di Buenos Aires).

(12) La frase “meravigliosa produzione di Billy Bond” è chiaramente un’ironia di García, che si è lamentato in diverse occasioni delle azioni di Oscar López e Bond durante la realizzazione del primo LP di Serú Girán.

(Foto: Sergio Lebán – Courtesy Vademecum)

 
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