Con una danza tra i morti, Medellín ha onorato l’eredità di Carlos Gardel

Con una danza tra i morti, Medellín ha onorato l’eredità di Carlos Gardel
Con una danza tra i morti, Medellín ha onorato l’eredità di Carlos Gardel

20:48

La morte e la sua forza creatrice. Dalla morte di Carlos Gardel, 89 anni fa, a Medellín è nata la fiamma del tango con le sue inesauribili forme di bellezza, come la danza, quella con cui María Alejandra e Santiago hanno trasformato il dolore della morte in un modo per dire tante cose .cose in un linguaggio più universale delle parole.

María Alejandra Ospina e Santiago Salazar Botero, due ventenni di Manrique e Robledo, si sono consacrati questa settimana al Festival Internazionale del Tango con una coreografia con la quale cercavano, avevano bisogno, di trasformare il dolore di un’assenza in arte e movimento. Hanno scelto un tango dell’insegnante di María Graña, Senza la tua metà, in cui quella voce lacerata parla di una tristezza indivisibile e chiede come riempire di niente il vuoto di un’altra metà che non c’è più.

Ballando quella tristezza sono riusciti a entrare in contatto con un pubblico che li ha applauditi tra le lacrime e una giuria che, più che congratularsi con loro, li ha ringraziati per “quella ventata d’arte”.

Ma Maria Alejandra e Santiago ebbero un altro appuntamento speciale dopo quella consacrazione. Nella fredda notte di giovedì scorso, decine di persone si sono radunate nel cimitero di San Pedro per invocare lo spirito di Gardel, i suoi suoni e le sue impronte. Il corpo di Zorzal rimase nel San Pedro per sei mesi dal 26 giugno 1935, dopo l’incidente aereo che spense la voce che vent’anni fa l’UNESCO ha dichiarato custode della memoria del mondo.

Il 17 dicembre di quello stesso anno, i suoi resti lasciarono la tomba provvisoria per intraprendere un viaggio che li portò a La Pintada e Caramanta e poi da lì in mulattiera ritorno a Riosucio, dove un camion portò le ossa in Armenia e poi le spedirono via ferrovia al porto di Buenaventura, dove li aspettava una nave che portò i resti a Balboa, Panama; New York, Rio de Janeiro, Montevideo e infine nella sua casa, a Buenos Aires, per riposare definitivamente nel cimitero di Chacarita nel febbraio 1936.

Leggi anche: La storia di tre illustri scrittori che riposeranno nel cimitero di San Pedro

Per Santiago, ballare quella notte in cui fu onorata la memoria dell’uomo che fece di Medellín la seconda capitale mondiale del tango, fu poter chiudere il cerchio della storia che ispirò la bella e dolorosa danza che creò con María Alejandra.

“Mio nonno Carlos è morto due anni fa ed è sepolto qui. Quindi non è stata solo l’esperienza di vivere una notte con così tanto significato per il tango a Medellín e poter ballare per la prima volta in un cimitero, ma è stato un omaggio a mio nonno Carlos”, ha raccontato Santiago.

Fu suo nonno Toca (come lo chiamava affettuosamente), una delle persone che lo condusse verso le vie del tango fin da giovanissimo e che proprio lo ispirò a cercare di trasformare il dolore in un’espressione d’arte attraverso la danza.

Così, Santiago e María Alejandra ballarono per tutta San Pedro; Si unirono, si separarono, si consolarono e Riemersero tra fiori, volte, nomi e assenze. E nemmeno la pioggia è riuscita a fermarli, poiché hanno ballato anche al riparo della cappella.

“È stato un momento magico perché è stato come confermare che qualcosa con tanta vita quanto la danza può emergere dalla morte”, ha ricordato Santiago, un visitatore abituale di San Pedro, dove dice di aver trovato alcune risposte sulla morte e di aver smontato molti tabù intorno ad esso.

E che sia al suono del tango, al calore del fuoco, al ritmo di una passeggiata notturna collettiva, di una chiacchierata davanti al gusto di un vino rosso o al ritmo delle notti dolorose e necessarie passate a scrivere lettere ai morto, il cimitero di San Pedro È diventato il luogo per eccellenza a Medellín per conversazioni dirette e difficili sulla morte. E lo ha fatto con due obiettivi: aiutare le persone a guarire e a imparare a convivere con la morte come realtà quotidiana carica di significato, lontana dal mero fatalismo che in genere la cultura occidentale ha voluto conferirle.

Incontra il Gardel nato a Medellín

María Alejandra e Santiago, insegnanti e ballerini dell’Accademia Chetango, porteranno la loro danza a Buenos Aires per la Coppa del Mondo di Tango dove rappresenterà la Colombia il prossimo agosto. Saranno presenti anche in Cile e in diverse città della Colombia.

Quanto a Gardel, è ancora più vivo che mai. Il Festival Internazionale del Tango ha confermato che è stata la scusa per Medellín per gridare al mondo che Gardel non è mai uscito da qui. Lo dichiarano anche le migliaia di bambini che cantano e ballano il tango in città. Medellín ha recentemente aperto la prima scuola di musica di tango del paese.

L’anno prossimo saranno 90 anni dalla scomparsa fisica di Gardel e ancora una volta sarà l’occasione per Medellín di far rivivere la simbiosi di cui parla la maestra María Graña nella sua canzone, la simbiosi di questa città con quel pensiero triste che si balla.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-