Israele teme un possibile mandato di arresto contro Netanyahu – DW – 29/04/2024

Israele teme un possibile mandato di arresto contro Netanyahu – DW – 29/04/2024
Israele teme un possibile mandato di arresto contro Netanyahu – DW – 29/04/2024

Le autorità israeliane temono che la Corte penale internazionale (CPI), che indaga sulla situazione a Gaza da metà novembre hanno emesso questa settimana mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo dell’esercito Herzl Halevi, ritenendo che non abbiano fatto abbastanza per prevenire le violazioni commesse dalle loro truppe contro i civili palestinesi, riferisce il quotidiano Haaretz.

Secondo il quotidiano israeliano, sia il Ministero della Giustizia che gli avvocati dell’Esercito stanno cercando di impedire che ciò accada e, inoltre, Netanyahu, il Ministro degli Affari Strategici Ron Dremes e i paesi amici di Israele, con gli Stati Uniti al centro capo, stanno cercando di convincere il procuratore generale della CPI Karim Khan a ritardare o addirittura impedire l’emissione dei mandati.

“Sotto la mia guida, Israele non accetterà mai alcun tentativo da parte della Corte penale internazionale dell’Aia di minare il suo diritto fondamentale alla difesa”, ha detto Netanyahu venerdì scorso in una dichiarazione su Telegram. “Anche se le decisioni prese dal Tribunale dell’Aia non influenzeranno le azioni di Israele, costituiranno un pericoloso precedente che minaccia soldati e personaggi pubblici”, ha aggiunto.

Il giornale sottolinea alcune delle dichiarazioni rilasciate in 206 giorni da alcuni dei più alti funzionari del Paese, come il ministro degli Esteri Israel Katz, che ha chiesto il taglio dei rifornimenti nella Striscia di Gaza, sostenendo che “questo è ciò che meritano quegli assassini di bambini. L’esercito israeliano ha ucciso più di 34.000 palestinesi dal 7 ottobre e ha portato Gaza in una situazione catastrofica. Il gruppo palestinese Hamas sta attualmente studiando l’ultima proposta di tregua. Israele ha avvertito che questo è l’ultimo tentativo di raggiungere un accordo prima di un’invasione di terra di Rafah, dove sono ammassati 1,4 milioni di palestinesi, che potrebbe significare un “disastro” secondo il presidente palestinese Mahmoud Abbas.

Israele, come altri paesi come gli Stati Uniti, la Russia o l’Iran, non riconoscono l’autorità della CPI, ma i 123 paesi che la riconoscono sarebbero obbligati ad arrestare questi individui e a consegnarli al tribunale dell’Aja nel caso in cui che venga emesso un mandato di arresto nei loro confronti ed entrino nei loro territori. È qualcosa che ha influito, ad esempio, sulla capacità del presidente russo di viaggiare a livello internazionale. D’altro canto, secondo l’ex viceprocuratore generale israeliano Roy Schondorf, citato da Haaretz, l’emissione di mandati di arresto potrebbe portare a misure contro Israele come l’embargo sulle armi o sanzioni economiche.

lgc (efe, rtr, haaretz)

 
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