Radio L’Avana Cuba | Il cambiamento climatico farà scomparire le principali destinazioni turistiche

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Rivista sui progressi della scienza

Londra, 4 giugno (RHC) Le Maldive e alcune isole del Pacifico, il Kilimangiaro, Venezia e diversi luoghi che oggi accolgono milioni di visitatori sono minacciati dai cambiamenti climatici per i quali la mappa turistica mondiale potrebbe essere ridisegnata entro il 2050, secondo diversi studi pubblicati su la rivista Science Advances.

Diversi rapporti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) mettono in guardia sui pericoli derivanti dall’innalzamento del livello del mare e dalle tempeste, dallo scioglimento dei ghiacciai e dal degrado degli ecosistemi in aree che, per la loro bellezza naturale, attirano turisti.

Dopo le recenti inondazioni che hanno devastato lo stato del Rio Grande do Sul in Brasile, diversi esperti sottolineano che il pianeta sta affrontando un processo di trasformazione molto intenso, sia a causa dell’espansione urbana che dello sfruttamento delle risorse naturali.

Uno studio realizzato nel 2022 dall’UNESCO e dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha rivelato che alcuni ghiacciai considerati patrimonio dell’umanità scompariranno entro il 2050 e i suoi effetti non si applicheranno solo a quei luoghi, ma anche alle spiagge, alle isole e alle montagne di diversi continenti.

Con questa previsione, le proiezioni del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) indicano che le Maldive e alcune isole situate nel Pacifico potrebbero scomparire entro il 2100.

Questo perché il livello del mare potrebbe aumentare rispettivamente tra 0,38 metri e 0,77 metri, secondo il rapporto “Ocean, Cryosphere and Sea Level Change.

D’altra parte, e ancora più allarmante è un’altra indagine condotta da Science Advances e da scienziati dello United States Geological Survey, della National Oceanic and Atmospheric Administration e dell’Università delle Hawaii, che ha dimostrato che la regione potrebbe diventare inabitabile già nel 2060.

Lo scioglimento dei ghiacciai interesserà altre regioni turistiche come il Parco Nazionale Los Alerces, nella regione della Patagonia, in Argentina, i ghiacciai del Parco Nazionale Huascarán, in Perù; il Parco Nazionale di Yellowstone, negli Stati Uniti, e il Waterton Glacier International Peace Park, situato al confine con il Canada.

Per il Parco Nazionale del Kilimanjaro, in Tanzania, e il Monte Kenya, in Kenya, le previsioni di scomparsa sono fissate per il 2050, e in una situazione simile si trovano i ghiacciai del Tien-Shan occidentale, nella regione di confine tra Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan .

Si prevede anche cosa accadrà ai Pirenei al confine tra Francia e Spagna e ai ghiacciai delle Dolomiti, in Italia.

L’innalzamento del livello del mare causato in gran parte da questo scioglimento metterà in pericolo anche le Isole Caroline, le Isole Cook, le Isole Gilbert, le Isole Line, le Isole della Società, le Isole Spratly, le Seychelles e le Isole Hawaii nordoccidentali.

Riguardo a Venezia, in Italia, l’UNESCO ha osservato nel 2023 che, sebbene il Paese stia portando avanti lavori per contenere l’innalzamento del livello del mare, i tentativi di attuarli sono stati in realtà molto limitati.

“Potrebbero funzionare in futuro, ma Venezia è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici”, ha affermato l’organizzazione durante la riunione del Comitato del Patrimonio Mondiale. (Fonte:PL)

 
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