Israele continua a bombardare la Striscia di Gaza, dopo la liberazione di 4 ostaggi | Il salvataggio ha causato la morte di più di 270 palestinesi

Israele continua a bombardare la Striscia di Gaza, dopo la liberazione di 4 ostaggi | Il salvataggio ha causato la morte di più di 270 palestinesi
Israele continua a bombardare la Striscia di Gaza, dopo la liberazione di 4 ostaggi | Il salvataggio ha causato la morte di più di 270 palestinesi

Lui esercito israeliano hanno continuato i bombardamenti questa domenica sul Striscia di Gazadopo aver liberato ieri quattro ostaggi in un’operazione “difficile” avvenuta in un campo profughi e che, secondo il movimento islamista palestinese Hamas, ha provocato 274 morti e più di 400 feriti.

Nell’attacco di domenica, nel nord del territorio palestinese assediato, sono morti quattro membri di una famiglia e altri sono rimasti feriti in un bombardamento che ha colpito la loro casa, hanno riferito i medici dell’ospedale Al Ahli.

Lo hanno riferito anche i testimoni fuoco di elicotteri a est del campo profughi di Al Bureij e artiglieria a Deir al Balahal centro, e a Rafah, al sud.

Dopo otto mesi di guerra tra Israele e Hamas, Il governo di Benjamin Netanyahu ha rafforzato la sua strategia militare nel mezzo di forti pressioni internazionali e interne per la loro gestione del conflitto.

Lo ha riferito sabato scorso l’esercito israeliano liberato quattro ostaggi in un’operazione speciale di salvataggio nel campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia di Gaza. L’operazione ha lasciato un saldo di almeno 274 morti e più di 400 feriti.

“Israele non si arrenderà al terrorismo e agirà con creatività e coraggio illimitato per riportare a casa i nostri ostaggi”, ha affermato Netanyahu in una nota. tentativo di giustificare i suoi sforzi per mantenere la pressione militare contro Hamas invece di negoziare un accordo di tregua e il rilascio degli ostaggi, come chiedono le famiglie.

Le persone soccorse godono di buona salute e sono già state curate allo Sheba Medical Center, nella zona di Tel Aviv, dove hanno ricongiunto alle famiglie.

Si tratta di una donna, Noa Argamani, 26 anni, e tre uomini: Almog Meir Jan, 22 anni; Andrej Kozlov, 27 anni; e Shlomi Ziv, 41 anni, tutti rapiti al festival di musica elettronica Nova durante l’attacco di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre.

 
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