La famiglia di Marcos Guenchul chiede che Priscila Denoya sconti la sua condanna all’ergastolo

La famiglia di Marcos Guenchul chiede che Priscila Denoya sconti la sua condanna all’ergastolo
La famiglia di Marcos Guenchul chiede che Priscila Denoya sconti la sua condanna all’ergastolo

La famiglia di Marcos Guenchul, il personal trainer assassinato con un colpo di pistola alla testa il 23 luglio 2019 a Sucre e Mendoza, ha chiesto alla giustizia provinciale che Priscila Denoya – ex compagna della vittima, condannata all’ergastolo – scontare la pena in carcere e non a casa. La richiesta è stata avanzata dalla madre del giovane, Marcela Ontiveros, nell’ambito dell’appello della sentenza di secondo grado, dove i tre condannati – oltre alla donna, Santiago Caio Soso e Maximiliano Rodrigo Panero – chiedono di modificare la massima sentenza ricevuta nel dibattito orale e pubblico nel novembre dello scorso anno.

“È una lotta. Questo è il terzo processo. Ora è il ricorso che Priscila ha lanciato contro la sua condanna. Vuole che gli venga revocata la condanna all’ergastolo. Ora vive a casa perché ha tre figli ed è di nuovo incinta.. Sto aspettando di sapere cosa succederà, Se hai intenzione di convivere con il domiciliatario“, ha detto Ontiveros in dialogo con Dalle 12 alle 14 (Tre).

La madre di Guenchul ha detto che la donna “non ha mai avuto una parola, nemmeno uno sguardo” con la sua famiglia dopo l’omicidio. “Per me, giustizia sarà fatta quando sarò in prigione”ha affermato.

“Questa follia, quello che sta accadendo, mi sembra una follia. Se Denoya continua a rimanere incinta, trascorrerà tutta la vita a casa. Non capiamo che non esiste una Giustizia che dica “questo basta”. Questa persona si trova in una situazione che deve ancora essere risolta e “Trascina tanti bambini, bambine, verso un destino incerto”, ha concluso.

Ontiveros ha sottolineato che la Procura gli ha detto che la casa di Denoya “è monitorata”. “Se lei non c’entrasse niente, avrebbe dovuto dichiarare chi è andato nella casa, avrebbe dovuto presentarsi in Procura”, ha concluso.

Da parte sua, ha stimato che ci vorranno circa altri due mesi per presentare ricorso orizzontale all’ultima risoluzione da parte della Giustizia provinciale.

 
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