Orgoglio 2024 | Dieci libri per celebrare la diversità LGBTIQ+

Orgoglio 2024 | Dieci libri per celebrare la diversità LGBTIQ+
Orgoglio 2024 | Dieci libri per celebrare la diversità LGBTIQ+

Dell’alterità più assoluta di una teorica femminista Audra Lorde ai libri della prima donna a sedere all’Accademia di Francia, Margherita Yourcenarcelebriamo il pride day LGBTIQ+ con dieci consigli letterari che spaziano dai saggi ai romanzi, senza dimenticare la poesia.

PROVA

altra sorella (Sorella Outsider)





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Audra Lorde (1934-1992) è stata una poetessa, femminista, afroamericana e lesbica, e i suoi pensieri sono ancora validi più di 30 anni dopo la sua morte. La compilazione di saggi in Sorella esterna mette al centro l’intersezionalità. Cioè, come la condizione femminile, razziale, sessuale, sociale o economica interseca e approfondisce la discriminazione o l’alterità sociale delle donne nere povere, le cui lotte sono molto diverse da quelle delle donne bianche della classe media. Lorde difende la poesia, il linguaggio come strumento di trasformazione e l’erotismo come forza vitale. Questa edizione è stata tradotta da Gloria Fortún per arricchirla con il suo approccio femminista e rafforzare la visibilità lesbica. La prefazione è dell’attivista afrofemminista e antirazzista Desirée Bela-Lobedde. Attraverso la propria esperienza ma anche quella di chi la circonda, la saggista esplora le differenze tra femminismo nero e femminismo bianco, e traccia i silenzi che ancora restano da rompere.

La scrittura selvaggia





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Maria Oliver (1935-2019) è stata una poetessa lesbica americana, autrice di più di trenta libri, la maggior parte dei quali raccolte di poesie e alcuni saggi, tra cui La scrittura selvaggia E orari invernali (entrambi pubblicati da Errata naturae). In La scrittura selvaggia, L’autrice disegna la sua visione della natura, della poesia e del legame sacro che lega entrambe, ma sempre lontana da ogni teoria e dalle risorse più inaspettate: ricordi casuali, passeggiate senza meta, suoni che diventano voce, letture che restituiscono Attraverso una prosa dal profondo respiro poetico, Questo saggio assume uno slancio etico, legato al territorio e al cammino. Quindi Oliver ci ricorda che ciò che ci rende migliori non è l’essere Bene, ma piuttosto permettere al nostro corpo di amare ciò che ama veramente. Pone l’attenzione al di sopra della conoscenza e con profonda sensibilità ecologica ci invita ad ascoltare gli uccelli, i fiori e i fiumi. Sostiene che se improvvisamente mi sento felice, è mio dovere arrendermi a quella felicità. Alla fine, l’esistenza consiste in un unico compito: imparare ad amare questo mondo.

Il femminismo queer è per tutti





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Grazia Trujillo È una sociologa, storica e attivista femminista queer Spagnola nota per le sue ricerche sui movimenti sociali, sulla sociologia dell’educazione e sulla sociologia del genere e della sessualità, in chiave intersezionale. In Il femminismo queer è per tutti, Trujillo cerca di far luce su un aspro dibattito in cui un settore del femminismo lo considera un cavallo di Troia e l’estrema destra critica qualsiasi eterodossia che vada oltre la cisnormatività (una visione monolitica dei ruoli di genere che sostiene il patriarcato). L’autore di Desiderio e Resistenza indica che “che strano“Non è un prodotto neoliberista, né lo sono le persone queer Scelgono il loro sesso/genere/identità in quel modo, senza ulteriori indugi. Le teorie queer fornire le chiavi a comprendere in modo più fluido le questioni legate al genere, alla sessualità, alle identità e alla corporeità, oltre i binari. Inoltre, tengono conto di come si intersecano genere, classe, sessualità, età, abilità, razza, etnia o status di immigrazione. Gracia Trujillo sostiene che le pedagogie queer raggiungere il campo educativo, che l’attivismo, le coalizioni tra la lotta femminista e quella dei gruppi LGTBI+ siano conosciuti e valorizzati, e queer. A suo parere, recuperare questi patti, puntando più su obiettivi comuni e meno sulle identità, acquista ora una particolare rilevanza.

Femminismi di confine: meticci, abietti e femmine





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Carolina Meloni è una filosofa argentina bisessuale, specializzata in filosofia politica contemporanea, femminismo, genere e decostruzione. Vittima con tutta la sua famiglia della dittatura argentina, vive in esilio in Spagna dall’inizio degli anni ’80. Femminismi di confine: meticci, abietti e femmine Disegna una carta di navigazione che permette di decidere quale percorso seguire, misurare le distanze e le aree di prossimità. In questo saggio convive il desiderio di una casa, dalla quale si può entrare, uscire, sbattere porte o rifugiarsi al suo interno. Il viaggio da lui proposto si conclude nella “casa della differenza” di Audre Lorde. Questo libro ripercorre buona parte del femminismo del Novecento, scavando solchi teorici per fermarsi o saltare. Gli anni ’80 sono una soglia, ma lo sono anche gli anni ’90. Un viaggio progettato a partire dal 21° secolo che serve a vedere quali discussioni e questioni rimangono irrisolte.

Chi ha paura del queer?





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“Queer è la tentazione disorientata di leggere noi stessi, in definitiva, come corpi viventi. Un’affermazione utopica della redistribuzione, un impegno per l’orizzontalità radicale e un tentativo di riappropriazione del testo”. Vittorio Mora

In Chi ha paura del queer?scrittore e attivista Vittorio Mora affronta il queerness, le sue origini, derive e potenzialità, da una doppia prospettiva teorica e pratica. La voce dell’autore si mescola a quella di pensatori come Judith Butler, Paul B. Preciado O Susan Strykerper tracciare un viaggio nella genealogia di un concetto inteso come necessaria utopia di riparazione e giustizia con i corpi non piangebile. Il saggio ha un prologo di Carmen González Marín e un intermezzo di Grazia Trujillo.

“Questo libro è una messa in scena di riflessioni sul queerness e su alcuni dei suoi problemi, uno spazio in cui “problema” è inteso come qualcosa di irrisolto che, lungi dal costituire un vicolo cieco, offre la possibilità di continuare a pensare” . V.M.

POESIA

I segni che tracciamo sulle mappe





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“I segni che tracciamo sulle mappe sono un territorio: la sorpresa delle sue città e dei suoi paesaggi, la gloria e il dolore della sua storia, la complessità viva di un tempo e di un popolo.

I segni che tracciamo sulle mappe sono un viaggio: i passi, le scoperte, le domande. Il percorso che diventa parte della propria vita, del proprio corpo.

I segni che facciamo sulle mappe sono un quaderno, una lettera aperta, una cartografia scorrevole.

Il comune, il condiviso è abitato; si abita ciò che è diverso, ciò che stupisce.

Sorge una domanda: come raccontare il viaggio?

I segni che tracciamo sulle mappe sono un modo per sapere dove eravamo.

“I segnali che tracciamo sulle mappe sono un modo per pensare a dove andare.” Laura Casielles

Nel libro di versi I segni che facciamo sulle mappe, del pluripremiato poeta Laura Casielles sottolinea che il cammino diventa parte della propria vita, del proprio corpo. Questa raccolta di poesie è un taccuino, una lettera aperta, una cartografia commovente in cui è abitato il comune, il condiviso e anche il diverso, che stupisce.

Antologia di poesie queer





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Ángelo Néstore seleziona e prologa diverse poesie di Héctor Aceves, Txus García, Berta García Faet, Pol Guasch, Laia López Manrique, Antón Lopo, Roberta Marrero, Juanpe Sánchez López, Sara Torres e Gabriela Wiener In Antologia di poesia queer. Scrivere queer Si nutre dell’identità personale, parte dall’esperienza autobiografica e sovverte i tradizionali ruoli di genere dell’universo eteropatriarcale. I versi di questi autori restituiscono al linguaggio una straordinaria plasticità, riscrivono il racconto prefissato, rigido e normativo, e parlano come soggetti fuori dai consueti ruoli di genere. In un libro polifonico, il pluralità di desiderio nella forma e nel contenuto, nonché nuove forme di sensibilità e dissidenza sessuale, senza dimenticare la critica sociale, la decolonizzazione, l’antirazzismo e perfino i testi nelle lingue minoritarie.

ROMANZO

Cattiva abitudine





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Alana S.Porter È poetessa, medievalista, drammaturga e scrittrice. Riflettere sulla cultura, sul femminismo e sull’attivismo LGTBIQ+, in particolare sulla realtà delle donne transessuali. Autore di numerose raccolte di poesie, Cattiva abitudine È il suo primo romanzo. In una prima persona straziante, Portero racconta l’adolescenza di una ragazza intrappolata in un corpo che non sa abitare, che cerca di comprendere se stessa e il suo mondo. La protagonista vive la sua infanzia in a famiglia operaia del quartiere di San Blas, devastato dall’eroina negli anni Ottanta e ripercorre le notti clandestine della Madrid degli anni Novanta. Drogati, dive pop e angeli caduti la accompagnano in un’odissea in cui altre donne la aiuteranno a superare la violenza che incontra ad ogni passo. Un romanzo crudo e abbagliante, poetico e commovente, diventato un fenomeno editoriale internazionale ed è stato tradotto in inglese, francese, tedesco, italiano e olandese.

Alessio o il trattato del combattimento inutile





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Margherita Yourcenar (1903-1987) è lo pseudonimo del franco-belga Marguerite Cleenewerck di Crayencourche scelse un anagramma del suo cognome come pseudonimo. Di origine aristocratica, con una formazione nelle lingue classiche, condivise la vita con una donna e trascorse i suoi ultimi anni viaggiando con un giovane fotografo. Il primo scrittore ad entrare nella cerchia di Gli immortalil’Accademia di Francia, difese brillantemente l’omosessualità nel suo romanzo epistolare Alessio o il trattato del combattimento inutile. Pubblicata nel 1929, data in cui pochi osavano parlare apertamente di orientamenti sessuali dissidenti, è una lunga lettera che Alexis indirizza alla moglie, abbattendo il dolore provocato dalla lotta tra le sue inclinazioni e il suo impegno. In un momento di trasformazione storica, Alexis smette di rendere conto in prima persona di quei cambiamenti, mette fine a un inganno e cerca di iniziare una nuova vita senza tradire se stesso.

Memorie di Adriano





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“Animula, vagula, blandula / Hospes comesque corporis / Quae nunc abibis in loca / Pallidula, rigida, nudula, / Nec, ut soles, dabis iocos… Anima mia minimalista, tenera e fluttuante / ospite e compagna del mio corpo / tu lo farai scendi in quei luoghi pallidi, rigidi e nudi, / dove dovrai rinunciare ai giochi di un tempo.”

Yourcenar ha dedicato dieci anni della sua vita Memorie di Adriano, un romanzo storico rigorosamente documentato che racconta la storia d’amore dell’imperatore romano con lo schiavo Antinoo. Pubblicata nel 1951, l’opera è scritta come una lunga lettera di Adriano al nipote adottivo e futuro imperatore, Marco Aurelio. Le pagine del romanzo rivelano la filosofia, i trionfi e l’amore omosessuale di Publio Elio Adriano. Un romanzo pionieristico considerato dalla critica una delle opere più uniche, belle e profonde della letteratura del XX secolo. Il testo è stato tradotto in spagnolo dallo scrittore argentino Giulio Cortazar.

 
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