Questo lunedì, nella Casa della Musica Artemisa, si celebra l’assemblea dell’Unione Nazionale degli Scrittori e degli Artisti di Cuba (UNEAC), prima del X Congresso dell’organismo che riunisce l’avanguardia artistica della nazione cubana.
Anche se l’incontro riunirà tutti i membri di questa istituzione e selezionerà gli ideatori che rappresenteranno la provincia in questo congresso, già nei mesi scorsi ciascuna delle sezioni che la compongono si è riunita per dibattere e discutere con forza sui problemi che riguardano il mondo creativo processo delle arti e delle lettere.
Anche per avanzare proposte che portino a mettere in pratica in modo più lucido la politica culturale della Rivoluzione cubana e non la sua antitesi, piena di cattivo gusto e di indolenza artistica di ogni tipo.
Questo congresso avrà una connotazione speciale, poiché si svolge in una situazione economica molto difficile per il Paese, sottoposto ad un crudele blocco che l’amministrazione Trump ha messo in atto come mai prima e che non è stato superato dall’attuale amministrazione del presidente Biden.
Tuttavia, la decisione di artisti e scrittori è stata ferma nel voler continuare a far parte di quello che Fidel chiamava “lo scudo e la spada della nazione: la cultura, il modo più nobile per contribuire a difendere la ragion d’essere di una nazione”. .
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