Respingono un rialzo, ma ne arriva un altro fino al 1.000%.

Respingono un rialzo, ma ne arriva un altro fino al 1.000%.
Respingono un rialzo, ma ne arriva un altro fino al 1.000%.

Con l’obiettivo di allentare la pressione dell’aggiustamento sulla microeconomia e sul tasso di inflazione, il Governo ha rinviato la rimozione dei sussidi statali, ma anche così si prevede un forte colpo alle tasche con l’arrivo delle fatture di aprile: fino al 500% in famiglie a reddito medio e basso, nell’ordine del 1.000% per alcune imprese e industrie.

Non finisce tutto qui. Nel settore energetico avvertono in questi giorni che il servizio continuerà ad aumentare nel periodo invernale, proprio quando si accendono di più stufe e fornelli.

Gli esperti di energia stimano che tra l’estate e l’inizio dell’autunno il governo nazionale abbia fissato tariffe a un livello simile a quello del 2019 per le famiglie ad alto reddito.

D’altro canto, il peso di quei giorni di lamentele e incertezza viene rimandato per gli utenti a basso e medio reddito, che continuano a beneficiare del sussidio. In uno scenario di tensione economica, il Ministero dell’Economia della Nazione ha annunciato nei giorni scorsi che questa linea di ballottaggio proseguirà fino a nuovo avviso. La decisione è stata collegata all’annuncio di un miglioramento dei conti pubblici nel primo trimestre.

La spesa per i servizi pubblici è diventata finora un fattore chiave o motivo di preoccupazione quest’anno.

Non è solo grazie ai sussidi che il gas può aumentare. La fattura è influenzata da una serie di costi fissi e variabili generati dalla produzione e dal trasporto del gas naturale, prendendo il dollaro e il suo prezzo locale come riferimento per il calcolo dei costi.

D’altro canto, gli esperti avvertono che con le ultime novità la base di partenza della fatturazione per ciascun utente è molto più alta a causa dell’aumento dell’incidenza del canone fisso.

In una serie di spiegazioni, si nota che le bollette del gas sono formate in base ai costi di generazione, trasporto, distribuzione al contatore e alle imposte (nazionali, provinciali e comunali), che sono calcolate proporzionalmente alla somma delle altre tre.

Finora il governo copre con sussidi la differenza tra il costo di produzione e quanto effettivamente pagato.

Lo schema di sussidi divide gli utenti residenziali in Livello 1 (reddito alto) che ora pagano il prezzo intero, Livello 2 (reddito basso) con una tariffa sociale e Livello 3 (reddito medio) con un tetto al consumo sovvenzionato.

La società di consulenza Economía y Energía ha diffuso una stima delle bollette che pagheranno gli utenti residenziali a partire da aprile. Il calcolo è stato effettuato sulla base delle tabelle pubblicate dall’Ente Nazionale di Regolazione del Gas (Enargas). Gli aumenti arriveranno al 343 per cento: dai 6.821 dollari di maggio 2023 e di aprile sono balzati a 30.207 dollari.

Tra l’estate e l’inizio dell’autunno, il Governo ha riportato i tassi a un livello simile a quello del 2019

Nel segmento N2 il balzo sarà del 559%: da 3.000 a 19.000 dollari. Questi utenti sono quelli con il reddito più basso, ma avranno il salto più grande.

Nel frattempo, l’N3 riceverà un aumento del 424% tra maggio 2023 e aprile: da 4.891 dollari a 25.629 dollari.

Le imprese e le industrie (categorie SPG 1, 2 e 3) non ricevono sussidi sul prezzo della produzione di gas naturale e riceveranno gli aumenti maggiori.

L’SGP1, ovvero le piccole imprese, vedrà un balzo dell’1.140% se si confrontano maggio 2023 ($ 1.154) con aprile 2024 ($ 19.272). Per il PSC 2 aumenterà del 799% (da 6.690 dollari a 60.172 dollari). Per il PSC 3, piccole industrie, l’aumento è del 318% (da 105.000 a 438.319 dollari).

Secondo Economia ed Energia, le bollette per le zone residenziali N1 sono inferiori del 17% rispetto alla media del 2019. In calo anche N2 e N3, rispettivamente del 46% e del 20%.

 
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