SANTIAGO – Sabato il Cile si è unito a un gruppo di paesi che sostengono la causa del Sud Africa contro Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia per genocidio, chiedendo allo stesso tempo “una risposta ferma da parte della comunità internazionale” alle azioni “indiscriminate” a Gaza.
Il presidente Gabriel Boric ha dichiarato ai parlamentari della città di Valparaíso che “il Cile si unirà e sosterrà la causa presentata dal Sudafrica” contro Israele.
“Non smetteremo mai di indignarci per le azioni indiscriminate e assolutamente sproporzionate contro civili innocenti, in particolare donne e bambini palestinesi. Ci sono già più di 35.000 morti, una situazione umanitaria catastrofica e le infrastrutture di Gaza praticamente devastate”, ha affermato il presidente presentando la sua terza udienza pubblica o relazione sullo stato del Paese sudamericano.
Boric ha detto che chiamerà l’ambasciatore israeliano in Cile per un consulto.
L’anno scorso, il Sudafrica ha accusato Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, con sede nei Paesi Bassi, di aver violato i suoi obblighi ai sensi della Convenzione sul genocidio. Israele ha respinto con forza tale affermazione e ha sostenuto che la guerra a Gaza è una legittima difesa contro i militanti di Hamas per il loro attacco del 7 ottobre nel sud di Israele, che ha ucciso circa 1.200 persone e ha preso 250 ostaggi.
Il Cile ospita la più grande comunità palestinese al di fuori del Medio Oriente, con una popolazione di circa 500.000 abitanti, molti dei quali discendenti di immigrati arabi cristiani del XIX e XX secolo.
Hanno messo radici nel paese sudamericano come piccoli rivenditori, ma da allora hanno guadagnato importanza negli affari e nella politica. Una delle squadre di calcio più popolari del paese è il Palestino, le cui divise bianche, nere, verdi e rosse si abbinano ai colori della bandiera palestinese.
Il Cile si unisce ad un gruppo di paesi per lo più in via di sviluppo, tra cui Messico, Brasile, Colombia e Indonesia, tra gli altri, che hanno aderito alla richiesta del Sud Africa.
Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha annunciato all’inizio di maggio la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele per protestare contro le sue azioni belliche nella Striscia di Gaza, che considera un “genocidio”.
Boric, ex leader studentesco di sinistra, ha bilanciato la condanna dell’attacco di Hamas con la feroce critica dell’offensiva militare israeliana, che ha ucciso più di 35.000 palestinesi, secondo il Ministero della Sanità di Gaza, che nel suo conteggio non fa distinzione tra civili e combattenti.
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