I rapitori del treno Aragua lasciano la prigione dopo essersi offerti di pagare una cauzione milionaria

I rapitori del treno Aragua lasciano la prigione dopo essersi offerti di pagare una cauzione milionaria
I rapitori del treno Aragua lasciano la prigione dopo essersi offerti di pagare una cauzione milionaria

Sottoposto a misure cautelari minori, quali arresti domiciliari, firma mensile e radicamento nazionale, Erano cinque i membri del Treno Aragua arrestati l’anno scorso in un’operazione condotta dalla PDI e dalla Procura di Los Vilosaccusato di aver commesso diversi rapimenti tra le regioni di Coquimbo e Valparaíso.

Da allora, i dettagli del caso sono stati tenuti rigorosamente segreti, così come l’identità degli imputati, e si conoscono solo pochi dettagli, come il fatto che la persona che ha dato – tramite WhatsApp – le istruzioni per eseguire l’omicidio i crimini erano un argomento a cui dicevano “Il Vecchio”, che secondo i ricercatori è Larry Amaury Alvarez Núñez, meglio conosciuto come “Larry Changa”, uno dei tre creatori del Treno dell’Aragua e chi lo ha installato in Cile nel 2018.

Lunedì si sarebbe dovuta tenere l’udienza di verifica delle misure cautelari nei confronti di sette imputati, che si trovavano in carcerazione preventiva dal novembre dello scorso anno, in quell’occasione le difese di cinque di loro hanno chiesto di modificarla in misure cautelari meno onerose. offrendosi, in cambio, di pagare una cauzione di cinque milioni di pesos.

Secondo la versione consegnata a Il contatore dalla Procura Regionale di La Serena, il procuratore aggiunto presente all’udienza (Luis Soto Pérez) si è detto contrario alla modifica delle misure cautelari, adducendo il pericolo per la sicurezza della società dei detenuti e il pericolo di fuga .

Tuttavia – riferiscono fonti a conoscenza dell’udienza – egli non ha fornito ulteriori elementi circa la pericolosità dei soggetti (quattro dei quali venezuelani, tra cui un soggetto detenuto nel carcere di Tocorón), a sostegno di quanto sopra, considerato che Il giudice di garanzia, Daniela Pinto, ha dato ragione alla difesa.

Tuttavia, Il giudice ha espresso il suo fastidio per l’operato del rappresentante del Pubblico Ministero Pertanto, mentre si svolgeva l’udienza, ordinò di officiare al procuratore capo di Los Vilos, informandolo che “Il pubblico ministero che si trova nei locali del tribunale, in merito alla revisione della misura cautelare, non conosce appieno i retroscena che hanno motivato gli episodi sollevati dalle difese.“.

A proposito, anche il procuratore aggiunto non ha presentato ricorso verbaleistanza di cui si sarebbe potuto approfittare al termine dell’udienza, per evitare la scarcerazione dell’imputato e trasferire tale decisione alla Corte d’Appello di La Serena.

La Procura regionale ha confermato di aver presentato questa mattina ricorso contro la deliberama la domanda che molti si pongono è se, in caso di revoca della decisione da parte della corte d’appello, Troveranno l’imputatovisto che tutti hanno già pagato la cauzione per la quale dovrebbero già essere rilasciati.

 
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