Grave: un raid annullato, un’indagine durata un anno va in pezzi e la colpa viene scaricata tra procura e giudici

Lo scorso 3 maggio, alle 2:40 del mattino, la polizia ha effettuato una spettacolare retata in due case a Plottier, arrestato una persona e sequestrato un gran numero di oggetti che collegavano a diversi delitti. Ciò avveniva nell’ambito di un’indagine durata quasi un anno su una mezza dozzina di rapine commesse da una banda tra l’ottobre 2022 e il maggio 2023. Tale procedimento è stato ora dichiarato nullo da un giudice. poiché sono state violate le garanzie costituzionali e l’intera indagine era sull’orlo del naufragio.

Del caso si occupa la Procura della Repubblica per rapine e furti. Il nuovo boss, Mauricio Zabala, ha anticipato che presenterà ricorso davanti alla Corte d’Appello con l’obiettivo di resuscitare il raid ed essere in grado di utilizzare gli oggetti sequestrati come prova. alcuni anche Sono già stati restituiti alle vittime delle rapine.

La sequenza inizia con il pubblico ministero Horacio Maitini, che svolge un’indagine generica per una serie di rapine, tra gli altri quelli commessi l’8 agosto 22 nei confronti di un distributore; l’8 22 ottobre ad un’azienda che vende pneumatici; il 1° gennaio 23 a un distributore di bevande; il 12, 23 febbraio ad una famiglia e il 19 aprile ad un deposito della Magistratura. Hanno rubato denaro, elettrodomestici e veicoli.

Solo di notte


Tutti sarebbero stati commessi dalla stessa banda, composta da cinque o sei persone. È stato necessario arrestarne uno, che è stato raggiunto attraverso una denuncia anonima via Facebook. Si tratta di un uomo di 37 anni con un mandato di arresto della provincia di Río Negro.

La polizia ha scoperto che l’individuo è arrivato in una casa a Plottier alle 19:00 e se n’è andato alle 5 del mattino. Con questo argomento ha basato una richiesta di ricerca di notte. La Costituzione della provincia vieta le incursioni dopo le 19 e prima delle 7, salvo eccezioni.

L’autorizzazione all’irruzione è stata firmata dal giudice di garanzia Luciano Hermosilla, l’operazione è stata eseguita il 3 maggio alle ore 2,40 alla presenza del procuratore Maitini, l’uomo è stato fermato e gli sono stati sequestrati numerosi oggetti in quell’abitazione e un altro contiguo.

L’approccio difensivo


Il 3 giugno, la difesa dell’indagato Melina Pozzer ha chiesto l’annullamento dell’irruzione per diversi motivi. Uno di loro, “la Procura non ha motivato la gravità e l’urgenza” da fare all’alba. Altro: il codice di procedura stabilisce che sia il giudice che in quel momento autorizza un procedimento “devo registrare della situazione di emergenza”, e Hermosilla non lo ha fatto.

Del resto nel modulo compilato dal gip si legge: “il provvedimento deve essere eseguito durante l’orario legaleil che è in contraddizione con il calendario eccezionale.

La restituzione degli oggetti


L’avvocato ha inoltre eccepito che “l’accusa, in un procedimento nel quale la difesa non ha avuto alcun tipo di intervento, ha cominciato a svolgere qualche restituzione di oggetti “che non erano autorizzati a rapire.”

La situazione è insolita. In possesso dell’uomo hanno trovato un anello e un computer che erano già stati consegnati ai proprietari perché li riconoscessero.

Hanno anche sequestrato gioielli che erano il prodotto di una rapina in una gioielleria, ma dell’individuo non è accusato di aver commesso una rapina ai danni di un’impresa del settore. Sì, un tuo parente lo è.

Perché era nullo?


Il giudice delle garanzie Marco Lupica Cristo ha dichiarato nullo il raid «per le molteplici irregolarità che lo rendono invalido».

Ha osservato che l’accusa “non ha dimostrato la gravità o l’urgenza della situazione. Non è stato dimostrato che l’acquisizione di prove durante il giorno “Sarebbe stato impossibile o senza possibile efficacia.”.

Ha menzionato “la mancanza di un’adeguata giustificazione per il raid notturno; mancanza di specificità nel mandato di perquisizione; sequestro di cose non previste e irregolarità nella loro restituzione; violazione del giusto processo e danno specifico all’imputato.

Lo ha detto il procuratore capo Mauricio Zabala Giornale RÍO NEGRO che presenterà la sfida. Se la Corte d’Appello lo dichiarerà ammissibile, sarà proprio quell’organo a definire le sorti di questa indagine. Nel frattempo la situazione resterà congelata.

 
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