Arrestato un cyberpredatore sessuale di minori che potrebbe fare migliaia di vittime in tutta Europa

Arrestato un cyberpredatore sessuale di minori che potrebbe fare migliaia di vittime in tutta Europa
Arrestato un cyberpredatore sessuale di minori che potrebbe fare migliaia di vittime in tutta Europa

La Guardia Civil, nell’ambito della cosiddetta operazione Biscotu, ha arrestato a Murcia un cyberpredatore sessuale che ingannava ragazze per ottenere materiale pedopornografico. Il detenuto è un uomo di 22 anni considerato il presunto autore dei reati di esibizione pornografica su minori, violenza sessuale con accesso carnale a minore di 16 anni (in riferimento al contenuto dei video) e reclutamento. e utilizzo di minori per la produzione di materiale pornografico.

L’indagine è iniziata nel novembre 2023 dopo una denuncia presentata a La Rioja dai genitori di due bambine di 9 anni. Hanno spiegato che quando hanno esaminato le attrezzature informatiche, i computer, i tablet e i telefoni cellulari delle loro figlie, hanno visto che stavano condividendo immagini intime con uno sconosciuto.

La detenuta si è finta una ragazzina coetanea delle vittime ed è riuscita a guadagnarsi la fiducia dei minorenni interagendo con loro attraverso le applicazioni Zangi e Roblox. Lì li ha convinti a inviargli contenuti sessuali in cambio di valuta virtuale. Una volta entrati in possesso dei video, li ha modificati e condivisi in gruppi di pedofili situati nel deep web.

L’indagine ha accertato che si trattava di reclutamento sessuale di minori via Internet, sexting, effettuato da un pedofilo dotato di conoscenze informatiche per nascondere la sua attività criminale ed evitare di essere scoperto.

Il cyberpredatore si nascondeva sotto il sinonimo di Cookie su una piattaforma di gioco online, dove instaurava una relazione a lungo termine con minorenni attraverso l’inganno e l’abuso di superiorità. Una volta ingannati e guadagnata la loro fiducia, li ha convinti a installare Zangi, un’applicazione che non collabora con le forze di sicurezza per condividere informazioni.

Ha convinto le ragazze a considerare normalmente la sua richiesta di inviargli video di sesso. Per fare ciò, ha inviato loro 108 video di pornografia infantile, istruendoli a imitare le stesse posizioni, in cambio di moneta virtuale per i videogiochi. A seconda del numero di video, della durata e delle posture aberranti richieste, pagava tra le 80 e le 1.000 monete virtuali.

Con il progredire delle indagini, gli agenti sono riusciti a determinare che si nascondeva a Murcia, quindi si sono spostati nella suddetta città per effettuare il suo arresto e perquisire due case, dove più di 2 Terabyte di informazioni erano archiviate nel cloud e su vari computer supporti, come dischi rigidi, pen drive, schede di memoria, la cui capacità può contenere più di 400.000 file di questo tipo.

Le prime analisi effettuate hanno stabilito “inevitabilmente” che questo individuo è la persona che ha interagito con le vittime della Rioja. Al momento e fino al completamento dello studio, su tutti i media sono stati rinvenuti altri 300 video di pornografia infantile in cui compaiono ragazzi e ragazze.

La Guardia Civil è ora al lavoro per identificare circa 300 minori per garantirne la protezione, oltre ad analizzare il resto delle informazioni sequestrate, dove potrebbero esserci migliaia di vittime provenienti da tutta Europa. Il portavoce della Benemérita a La Rioja, Miguel Ángel Sáez, ha avvertito di essere un esperto nella gestione delle tecnologie e che potrebbe essere a un passo dal restare fisicamente con minori e commettere un reato di pedofilia.

Il Tribunale Investigativo N° 6 di Murcia ha decretato la detenzione provvisoria, informata e senza cauzione del detenuto. Questa operazione è stata realizzata dall’Equipe Donne Minori -EMUME- della Guardia Civile di La Rioja e dal Tribunale d’Istruzione n. 2 di Logroño.

Hanno collaborato agenti delle Squadre Crimine Tecnologico di Logroño e Murcia, dell’area informatica del Servizio Criminalistico -Madrid-, dell’EMUME centrale dell’Unità Tecnica della Polizia Giudiziaria -Madrid- e agenti dell’USECIC del Comando fase di sfruttamento di Murcia.

 
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