Alberto Sileoni difende la riforma del liceo di Buenos Aires: “Non è un seguito, ci sono ragazzi che dovranno tornare indietro”

Alberto Sileoni difende la riforma del liceo di Buenos Aires: “Non è un seguito, ci sono ragazzi che dovranno tornare indietro”
Alberto Sileoni difende la riforma del liceo di Buenos Aires: “Non è un seguito, ci sono ragazzi che dovranno tornare indietro”

(flickr)

Nelle ultime ore, la provincia di Buenos Aires ha annunciato un profondo cambiamento nel sistema dell’istruzione secondaria che modifica i contenuti, riprende il sistema di valutazione con numeri e, inoltre, abilita la possibilità di non ripetere un anno e di riprendere le materie che gli studenti non passano, un punto che ha generato alcune critiche.

Il direttore generale della Cultura e dell’Istruzione di Buenos Aires, Alberto Sileoni, ha difeso oggi il nuovo progetto che sarà attuato a partire dal prossimo anno, ha respinto le critiche e ha chiarito che, nonostante i cambiamenti, ci saranno bambini che dovranno tornare a scuola per un anno intero.

“Stiamo cambiando i contenuti, i soggetti. Stiamo indire concorsi per la stabilità della conduzione scolastica. Sono due giorni che parlo di ripetizione, ma non è il nocciolo della questione.. Il cuore è vedere come faremo una scuola secondaria che accolga i ragazzi, che li aiuti a costruire il mestiere di studente”, ha detto oggi Sileoni.

Durante un’intervista a Radio Continentaleil funzionario ha anche detto che il sesto anno della scuola secondaria avrà “una maggiore flessibilità di orario e un rapporto più stretto con il mondo dell’università e del lavoro” che, ha chiarito, non avverrà solo con stage nelle grandi aziende, come avviene nel Comune di Buenos Aires, ma coinvolgerà anche le PMI e le organizzazioni sociali.

Tra i punti centrali della riforma, presentata ieri, si stabilisce che l’accreditamento delle conoscenze sarà “per argomento”, con valutazioni numeriche trimestrale: un formato più simile a quello del livello universitario. Questo cambiamento implica che non ci sarà più la ripetizione di un anno intero (“ciclo”): gli studenti Non dovranno ripetere le materie approvate.

In ogni caso Sileoni spiega che ci sono studenti che ripetono un anno: «Se uno studente fa 8 o 10 materie, lo sediamo e gli diciamo ‘devi rifarlo’. Uno studente può prendere 4 materie in sospeso e intensificarle. Se hai il quinto devi fare ricorso. Il 73% delle scuole ha la possibilità di utilizzare i controturni, e stiamo lavorando su altre possibilità. Non è semplicemente andare avanti, non è ‘fai quello che vuoi’.”

“Che uno studente debba riprendere una materia che ha già superato, va bene. E non è giusto provare a pensare a un percorso diverso e più giusto per tutti. Ma ehi, sapevamo già che sarebbe andata così”, ha detto l’ex ministro dell’Istruzione della nazione tra il 2009 e il 2015.

Il funzionario ha inoltre sottolineato che la riforma è stata approvata “all’unanimità dal Consiglio generale, che è multipartitico” e ha chiesto ““metti un po’ più di forza nel tuo pensiero.” “Dobbiamo discutere un po’ più in alto. Il nuovo regime accademico che abbiamo appena approvato all’unanimità è lungo 83 pagine. Non lo approvo. Chi critica non ha letto nemmeno la prima pagina”, ha aggiunto.

Secondo la riforma annunciata ieri, prima di dover ricorrere in appello, gli studenti dovranno sottoporsi ad un “periodo di intensificazione”. Ci saranno quattro periodi di 15 giorni all’inizio e alla fine di ogni semestre, nei mesi di dicembre e febbraio. Per questo la Giunta provinciale ha precisato che la riforma prevede “più tempo scolastico”, soprattutto per quegli studenti che hanno più difficoltà.

Gli studenti potranno “intensificare” fino a quattro soggetti falliti; Se hanno cinque o più materie in sospeso, devono definire quale/i intensificheranno (fino a 4) e quali riprenderanno. Tra le altre novità è prevista la costituzione di un “Team di definizione dei percorsi formativi” (EDTE), che guiderà gli studenti e le famiglie in queste decisioni. Questa squadra sarà composta da insegnanti, dirigenti e un precettore della scuola, oltre a un insegnante “coordinatore del percorso”.

L’iniziativa, denominata “È più secondario”, raccoglie “le proposte avanzate da insegnanti, studenti, dirigenti scolastici” e recupera “buone esperienze già realizzate”, ha riferito la giunta provinciale. Verranno applicate le nuove forme di qualificazione, valutazione e accreditamento dei soggetti Marzo 2025.

Inoltre, ci sarà un supporto speciale per il matricole nella sua “costruzione della professione studentesca” nel passaggio dalla scuola primaria. «Stiamo lavorando a percorsi didattici di Lingua e Matematica per l’articolazione tra scuola primaria e secondaria», ha anticipato Sileoni a Infobae.

Si prevede inoltre di ideare proposte formative specifiche per gli studenti dell’A l’anno scorso (sesto), orientato a articolazione con il livello superiore e la “costruzione delle vocazioni”, secondo il documento di presentazione predisposto dalla Direzione provinciale dell’Istruzione secondaria. IL “taccuino digitale” in modo che studenti e famiglie “abbiano accesso diretto ai voti”.

 
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