Antonio León: coraggioso meccanico termoelettrico che ispira sua figlia › Cuba › Granma

Antonio porta sulle mani le macchie di unto, i calli che raccontano la sua storia lavorativa. La tuta blu è pulita perché lo abbiamo intervistato oggi. Raramente lo si vede passeggiare nell’edificio direzionale, viene qui solo per ricevere un incarico o per definire una strategia di manutenzione. I vent’anni che ha lavorato alla Centrale Termoelettrica Ernesto Guevara li ha trascorsi all’interno della massa di ferro, in officina, nella profondità della caldaia o a 11 metri nell’entroterra riparando la rete o la pompa di circolazione.

È un uomo di poche parole, uno di quelli che parlano con la sincerità e la nobiltà dei suoi occhi. Nella fabbrica dell’energia Maya lo conoscono come un uomo coraggioso, uno di quelli che non conosce la paura, né le missioni impossibili, né gli orari limitati.

Q:Qual è il tuo nome, cognome e responsabilità?

A:Sono Antonio León García. Lavoro nell’officina meccanica, nei vigili del fuoco. Sono un meccanico B presso la Centrale Termoelettrica Ernesto Guevara. Ho iniziato a lavorare qui nel 1994, nella stessa officina meccanica, ma nella brigata valvole, da lì ho lavorato in mansioni diverse, sono stato nella brigata turbine e poi sono passato alla brigata circolazione, dove vivo adesso. Finora è stato il mio unico posto di lavoro.

Q: Com’è andata l’ultima tappa qui?

A: Sappiamo tutti dalla situazione che sta attraversando il Paese con il deficit generazionale. Abbiamo trascorso molto tempo nello stabilimento, lavorando in turni di 12 ore, instancabilmente, riparando i diversi guasti che abbiamo avuto. Mesi fa abbiamo svolto un compito molto difficile, nella mia brigata abbiamo fatto il passo avanti per svolgere un lavoro soddisfacente.

Q:In cosa consiste il tuo lavoro?

A: Il mio lavoro è quello di meccanico di circolazione, ma se è necessario un lavoro di supporto in altre brigate, in qualunque cosa serva, come in una pompa di carburante, una valvola da cambiare, una targa, in tutto ciò che serve all’officina o al centro I sono lì per qualunque cosa sia necessaria.

Q:Quali sono le difficoltà e i rischi del tuo lavoro?

A:Sono uscito dal lavoro alle 5 del pomeriggio e mi hanno chiamato alle sette di sera, alle dieci di sera, alle due e alle tre del mattino e dovevo venire qui a risolvere qualche guasto che si era verificato in quel momento,. e poi fino all’alba o forse fino a parte della giornata.

Nelle condizioni in cui lavoriamo, dico sempre in senso generale perché è la brigata nel suo insieme. Laggiù, a parte le reti, ci sono le pompe di circolazione, laggiù c’è molta temperatura. Un aneddoto che posso raccontarvi riguarda un’estate, a luglio e agosto, quando stavamo facendo la manutenzione dell’unità 2, la temperatura in quel momento era di 57 gradi.

Foto: Alessandro Azcuy

Q: Un anno fa, a Tony, come lo conoscono i suoi colleghi, è successo qualcosa di inaspettato. Due dei suoi grandi amori si sono incontrati, ognuno unico nei suoi sentimenti. L’unica figlia Ismabis iniziò a lavorare presso la Centrale Termoelettrica Ernesto Guevara, dove lavora da quando aveva 18 anni.

Cosa hai provato quando Ismabis ha iniziato a lavorare alla Central?

A: In quel momento mi sono sentito orgoglioso, ma allo stesso tempo ho avuto paura, perché comunque conosco i pericoli, ma quello che sento di più è l’orgoglio di essere al suo fianco. A volte ci incrociamo per la via centrale e parliamo e questo per me è motivo di orgoglio, soprattutto quando ci vedono i miei colleghi.

Q: Ismabis León è una tecnica della Salute e Sicurezza sul lavoro, ora conosce in prima persona i rischi a cui è esposto suo padre.

Cosa ti senti adesso come responsabile del rispetto delle regole, in questo momento che conosci i pericoli a cui sei esposto?

YO: Hai paura, perché conosci già il lavoro e i rischi. Alla fine il mio lavoro si basa sui rischi del capitale umano e si prova paura, ma alla fine allo stesso tempo si prova orgoglio, poiché ora ho la responsabilità di garantire che lui e i suoi colleghi rispettino quanto stabilito per prendersi cura di se stessi, ora mi prendo cura anche di lui molto da vicino.

Q: Cosa dice tua madre del lavoro di Antonio?

YO: A casa ho dovuto far piangere mia madre molte volte quando mio padre non arrivava, ma ho sempre fiducia che non succederà nulla, a patto che vengano adottate tutte le misure di sicurezza.

Q:Come definisci tuo padre?

YO: Mio padre è tutto per me. Mio padre è incondizionato, senza eguali.

Antonio León García, il meccanico termoelettrico, è colui che ispira nel 2024 le congratulazioni del presidente Miguel Díaz-Canel a tutti i genitori cubani. Nella cartolina il dignitario racconta che nel profondo delle caldaie, a temperature altissime, sottraendo sempre ore al riposo, questo coraggioso cubano e i suoi compagni combattono duramente riparando reti, riscaldatori, valvole… affinché i vecchi impianti generino elettricità . E accanto a loro, sull’esempio del padre, ora c’è anche Ismabis.

Buona Festa del Papà – ha scritto Díaz-Canel – e ha continuato a ringraziare i cubani per il loro esempio che, come Antonio, sono capaci di affrontare e superare le più grandi sfide della nazione ispirando i loro figli.

Foto: Alessandro Azcuy
Foto: Alessandro Azcuy
 
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