Un progetto per la registrazione dei centri culturali e dei loro usi è stato presentato a Deputati – Politica

Un progetto per la registrazione dei centri culturali e dei loro usi è stato presentato a Deputati – Politica
Un progetto per la registrazione dei centri culturali e dei loro usi è stato presentato a Deputati – Politica
Questa settimana è stato presentato alla Camera dei Deputati un disegno di legge sui centri culturali e sulla registrazione del loro utilizzo. L’iniziativa è stata scritta dalla deputata Gabriela Lena, membro della Commissione Cultura e Turismo e il numero del fascicolo è 27157.

Innanzitutto, il progetto definisce un centro culturale come uno spazio multifunzionale in cui possono svolgersi eventi artistici come spettacoli, festival, mostre, laboratori, corsi e altro ancora. Non può essere principalmente un luogo di ballo.

In secondo luogo, l’iniziativa classifica questi spazi in base al numero di persone che possono ospitare:

-Classe A1: Fino a 150 persone.

-Classe B2: da 151 a 300 persone (massimo 500 mq).

-Classe C3: da 301 a 500 persone (massimo 1000 mq).

-Classe D4: più di 501 persone (più di 1000 m²).

Iscrizione e qualificazione

I centri culturali devono essere iscritti nel “Registro degli usi culturali” del Ministero della Cultura della Provincia e possono iscriversi singoli individui, cooperative, associazioni civili, mutue o società, anche se in fase di costituzione.

Gli spazi potranno funzionare in attesa dell’autorizzazione, ma non potranno contenere più di 150 persone e dovranno attenersi alle norme di legge. E’ necessario essere iscritti all’anagrafe.

Possono inoltre svolgere attività complementari quali caffetteria, bar, ristorante, studio di registrazione e gallerie d’arte, nel rispetto delle normative vigenti. Saranno consentiti senza ulteriore autorizzazione alcuni usi, come la vendita di libri e dischi, gallerie d’arte e biblioteche, purché non occupino più del 30% dello spazio totale. Potranno inoltre offrire cibi e bevande, nel rispetto delle normative vigenti.

I centri culturali devono essere accessibili a tutti e gli eventuali impianti aggiuntivi, come il riscaldamento o l’aria condizionata, devono seguire le norme vigenti.

Va notato che questa norma propone che i centri culturali della provincia abbiano esenzioni fiscali e riduzioni tariffarie. Di questo si occuperà il Ministero della Cultura.

Nei centri più grandi (classe B2, C3 e D4) invece, gli impianti luci e audio devono essere gestiti da una cabina sicura. In quelli più piccoli (Classe A1), possono essere ovunque.

Inoltre gli spazi dovranno essere dotati di cassetta di pronto soccorso.

I centri culturali dovranno presentare ogni sei mesi una relazione di attività al Segretario provinciale della Cultura e dalla promulgazione della presente legge sarà concesso un periodo di due anni affinché i centri possano adeguarsi alla nuova normativa.

 
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