Iván Ramiro Córdoba sogna il secondo titolo della Colombia in Copa América – Publimetro Colombia

Iván Ramiro Córdoba sogna il secondo titolo della Colombia in Copa América – Publimetro Colombia
Iván Ramiro Córdoba sogna il secondo titolo della Colombia in Copa América – Publimetro Colombia

Il nome di Ivan Ramiro Córdoba Sepúlveda è molto grande, non solo in Colombia, ma in Italia, poiché sono stati quasi due decenni di carriera ricca di successi, che ovviamente non sono stati una coincidenza, poiché ha sempre unito il suo talento alla sua disciplina, un fatto che gli ha permesso di essere il primo colombiano a vincere una Uefa Champions League, e inoltre, essendo l’unico capitano ad aver alzato un titolo ufficiale con la Selezione Colombia.

Anche se Iván Ramiro è nella storia del nostro Paese, sia per aver segnato un gol nella finale, sia per essere stato il leader e capitano nella conquista della Copa América del 2001, celebrata nel nostro Paese, ma non vuole più essere l’unico, beh adesso lo spera Giacomo Rodríguez lo ha accompagnato in questo disco e crede che non sia un’idea folle.

Il calciatore storico, che ha passato il turno Atletica NazionaleSan Lorenzo e Inter, hanno parlato con Publimetro Colombia per far capire di essere entusiasta di una seconda conquista della Copa América grazie all’eccellente gruppo che Néstor Lorenzo ha formato con il talento dei nostri giocatori: “Devono avere la forza che quello che hanno fatto finora è stato il prodotto di un grande lavoro, dedizione e che arrivano con un’importante sicurezza di giocare a calcio che permetta loro di pensare a lottare per la Copa América.

Naturalmente, Ivan Ramiro ha sottolineato che non dovrebbero arrivare con la testa concentrata solo sul round in cui si trovano, ma che fin dall’inizio devono avere chiaro che puntano al titolo: “Non si tratta di arrivare in Coppa e guardare passo dopo passo, devi pensare alla cosa più importante. So che prima devi superare il girone e poi vincere le partite, ma quando pensi a ciò che è più importante, credo che tu definisca l’obiettivo essenziale e lavori in base a quello, questo è quello che abbiamo fatto nella Copa América del 2001. .”

Anche se Córdoba ha alle spalle una carriera ricca di successi, soprattutto all’estero quando ha difeso i colori dell’Inter, non ha osato mettere in discussione nulla sui 26 giocatori scelti dallo staff tecnico della Nazionale per questa Copa América. Ebbene, lo sa tutto il lavoro che c’è dietro le quinte e sa di aver studiato i giocatori meglio di chiunque altro: “Sono loro i migliori per scegliere i giocatori che dovrebbero far parte della Nazionale colombiana. Ogni giorno guardano un numero incredibile di partite ed esaminano ogni giocatore nella sua posizione, in base a quella prendono le decisioni”.

Iván Ramiro ha addirittura elogiato lo staff tecnico, che da più di due anni è l’artefice di 23 partite imbattute e per questo ha fiducia nei giocatori convocati, anche se non hanno la migliore presenza nei loro club: “Processi come quello che stiamo vedendo da parte del professor Néstor Lorenzo e del suo staff tecnico danno la sicurezza che la nazionale colombiana può avere grandi ambizioni in questa Copa América e credo che abbiano fatto la migliore scelta dei giocatori in base alle loro necessità”. . il professore, con giocatori molto importanti, non solo per il loro momento ma per quello che rappresentano attraverso la loro esperienza, come Pibe, Rincón, Fausino, René Higuita, ora James, Falcao, Luis Díaz, Cuadrado o David Ospina, che siano. convocato o meno”.

Tuttavia, ha chiarito che non gli sarebbe dispiaciuto vedere Radamel Falcao Garcíail capocannoniere di tutti i tempi della Nazionale colombiana in questa nuova convocazione: “Un giocatore con le condizioni che ha Falcao deve sempre pensare che può stare nella Nazionale colombiana, ma dipende dalle analisi che il maestro e lo staff tecnico hanno saputo fare. Falcao è un giocatore che, in buone condizioni fisiche, potrebbe essere convocato”.

Ivan Ramiro ha difeso i colori della nazionale colombiana dal 1997 al 2010, periodo durante il quale ha giocato più di 70 partite e segnato cinque gol (due contro l’Argentina, uno contro la Germania, uno contro il Venezuela e l’altro contro il Messico).

Inoltre, ha preso parte alla Coppa del Mondo del 1998 in Francia, anche se non ha giocato una partita, ha giocato in quattro edizioni della Copa América, ha partecipato alla Confederations Cup del 2003 e ha fatto parte della squadra in quattro qualificazioni alla Coppa del Mondo.

Nazionale della Colombia – Copa America 2001 Immagine tratta dall’account ‘X’ @FCFSeleccionCol (29/07/2021)

Naturalmente, Iván Ramiro è chiaro che durante tutta la carriera che ha forgiato nella nazionale colombiana, il suo compagno di squadra preferito e grande amico è sempre stato Mario Alberto Yépes perché ha segnato momenti molto importanti nella sua carriera.

Nella Nazionale attuale vede la sua posizione in buone mani e si identifica nel gioco di Jhon Lucumí, che attualmente difende i colori del Bologna in Italia e si sta affermando come il centravanti del presente e del futuro del nostro Paese: “La zona difensiva continua ad essere un punto di forza della Nazionale, ma quello che Jhon Lucumí ha fatto come processo in Nazionale è da ammirare e dà quella sensazione di sicurezza che dà avere un giocatore come lui”.

Tuttavia, l’ex calciatore non ha osato scegliere i difensori che dovrebbero essere titolari del torneo, ma ha anche sottolineato la presenza di Carlos Cuesta e la gerarchia di Dávinson Sánchez: “Ci sono giocatori nella difesa che hanno già dimostrato fiducia e danno tranquillità alla Nazionale come Jhon Lucumí o Cuesta. Sánchez ha già un percorso molto importante nel calcio europeo. “Ci danno la forza in difesa per competere in Copa América”

Córdoba ha concluso il suo discorso con un’importante riflessione sulla sua carriera, dove ha sottolineato che non ha giocato solo per i suoi interessi, ma pensando sempre al suo Paese: “Quando sei piccolo quello che desideri di più è poter emergere come giocatore professionista e quando arrivi all’estero diventi ambasciatore, allora hai una responsabilità in più, non solo per le tue ambizioni ma per quelle di un intero Paese, per un’eredità che “Si vuole lasciare ai giovani ed è quello che ho cercato di fare”.

 
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