La giustizia di Río Negro ha risolto la controversia sulle telecamere Gesell di Neuquén: non sono valide

Il caso della telecamera Gesell invalida è arrivato alla Corte Superiore di Giustizia (STJ), che ha respinto il ricorso della Procura. Con questa risoluzione il fascicolo si avvia verso un secondo processo dall’esito quasi certo: l’assoluzione degli imputati. In questa nuova analisi, l’attenzione è stata posta sul ruolo del difensore del minore, la cui partecipazione è quasi testimoniale con una semplice adesione.

L’ufficio della difesa minorile è entrato nella polemica sulle telecamere Gesell fabbricate a Neuquén – a discrezione dei giudici di Río Negro – senza rispettare le garanzie costituzionali. Per questo motivo, nel Quarto Distretto, le testimonianze di bambini e adolescenti vittime di crimini sessuali raccolte nella capitale Neuquén, in queste circostanze, Non sono validi.

I confini tra le due province sono labili e molte questioni penali restano grigie riguardo alle giurisdizioni. Ad esempio, alcuni delitti commessi a Las Perlas, Villa Manzano, Contralmirante Cordero e perfino Cinco Saltos sono denunciati a Neuquén e viceversa.

Nella quarta circoscrizione con seggio a Cipolletti ci sono stati due casi: uno di Cinco Saltos e un altro di Villa Manzano. Gli abusi sono avvenuti nel territorio di Río Negro, ma le denunce sono state presentate a Neuquén e lì furono effettuate le prime procedure, comprese le telecamere Gesell.

È un dispositivo per ascoltare la testimonianza del bambino o dell’adolescente vittima o testimone di un reato. Neuquén e Río Negro applicano protocolli diversi, sebbene Río Negro sia in linea con gli standard dell’Unicef ​​e di altre organizzazioni internazionali. EL’anno scorso l’STJ ha stipulato un accordo per unificare la procedura.

Mentre a Neuquén, in uno dei casi il Gesell si è svolto senza giudice e senza difensore, a Río Negro si svolge prima un’udienza di ammissione davanti al giudice delle garanzie e poi il colloquio vero e proprio con tutte le parti e la partecipazione di un magistrato. Interviene sempre un professionista della psicologia.

Una sentenza della Corte d’appello ha dichiarato invalido il Gesell di Neuquén in quanto senza la presenza del giudice e del difensore dell’imputato le garanzie costituzionali sono violate. In breve, i Gesell di Neuquén non servono al sistema procedurale di Río Negro.

Dopo la Corte d’Appello, il pubblico ministero Gustavo Herrera ha portato il caso all’STJ ma la più alta corte ha respinto il ricorso. Lì l’attenzione è stata posta sul ruolo del difensore dei minori, altro tema caldo nel mondo giudiziario del Rio Negro.

La questione è questa: i difensori dei minori intervengono in tutti i casi in cui i minori sono vittime o accusati di reati. A Cipolletti i due difensori si sono divisi il lavoro: uno per le vittime, un altro per gli imputati. Quello degli imputati è quello che ha meno lavoro perché nel Quarto Distretto ci sono solo dieci fascicoli con imputati minorenni.

Quel funzionario è andato in pensione e, mentre il posto è coperto dalla concorrenza, il difensore generale Ariel Alice ha concesso la surrogazione a un difensore penale maggiorenne: Juan Pablo Piombo, anche lui concorrente a Neuquén. In effetti, ha buone possibilità di ottenere la posizione.

La questione è stata controversa perché il difensore adulto non ha la specialità e questa surrogazione rappresenta un extra nel suo stipendio che supera il milione di pesos. Il difensore delle vittime minorenni, ai sensi del Codice Civile e Commerciale della Nazione, esercita la rappresentanza complementare.

In creolo, a meno che non vi siano interessi in conflitto tra i genitori di quel minore, si limita a rispettare la normativa fiscale. In doppio creolo: va ai processi solo per aderire: così avviene praticamente in tutti i processi.

L’STJ ha posto l’accento sull’ultima sentenza in cui le parti hanno sollevato perplessità sulla validità della telecamera Gesell. Il pubblico ministero Gustavo Herrera e il difensore Pablo Barrionuevo hanno impiegato tutte le loro risorse procedurali e normative. E il difensore minorile ha solo “aderito” al Pubblico Ministero.

Lo scritto del Garante per i Minori e le Persone con Disabilità è una mera adesionequindi non ci permette di considerare superate le carenze della sfida principale”, ha avvertito l’STJ in un duro richiamo all’attenzione che potrebbe colpire anche il difensore generale.

Con questa sentenza il processo deve essere rifatto, con le stesse prove ma senza Gesell. È quasi la cronaca di una morte annunciata per l’accusato di abusi, che è già stato assolto.

 
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