Il governo degli Stati Uniti insiste nel mentire sulla realtà di Cuba e sulla sua posizione di principio nella lotta contro il terrorismo internazionale, mantenuta dopo il trionfo rivoluzionario. Attraverso l’uso di liste arbitrarie, Washington gestisce gli interessi politici di dominio e ostacola il diritto del popolo cubano allo sviluppo e al benessere. Rafforza inoltre gli effetti dell’immorale blocco economico, commerciale e finanziario imposto per sessant’anni per cercare di arrendersi alla nazione.
La decisione del Segretario di Stato di ritirare Cuba dal gruppo di paesi che non collaborano pienamente con gli sforzi antiterroristici degli Stati Uniti mette in luce la contraddizione e la manipolazione politica del governo statunitense in questa materia. È loro dovere eliminare anche Cuba dalla lista degli Stati che si suppone sponsorizzino il terrorismo.
Cuba e il suo popolo sono stati vittime di azioni terroristiche sponsorizzate, protette, finanziate e organizzate dal governo degli Stati Uniti. Per questa causa sono morti 3mila 478 cubani e altri 2mila 99 hanno subito danni.
Il mondo chiede sempre più spesso che il governo degli Stati Uniti metta fine all’ingiustizia. La presenza di Cuba in elenchi spuri, senza alcuna base, provoca un danno straordinario al popolo cubano per gli effetti intimidatori su terzi.
Cuba mantiene il suo impegno categorico contro tutti gli atti, metodi e pratiche terroristiche, non ha mai partecipato all’organizzazione, al finanziamento o all’esecuzione di atti di questo tipo, è Stato parte delle 19 convenzioni internazionali relative al terrorismo ed è stato il quinto paese a ratificarli tutti.
La Commissione delle Relazioni Internazionali dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare della Repubblica di Cuba si unisce alla protesta internazionale e chiede che il presidente degli Stati Uniti utilizzi le sue prerogative per correggere questa ingiustizia.
Cuba non sponsorizza il terrorismo. Cuba è un paese di pace e di solidarietà.
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