Cuba estende la libera importazione di cibo e medicinali fino al 30 settembre

Cuba estende la libera importazione di cibo e medicinali fino al 30 settembre
Cuba estende la libera importazione di cibo e medicinali fino al 30 settembre

L’Avana/Il ministro delle Finanze e dei Prezzi ha approvato una nuova proroga per la libera importazione di prodotti alimentari, articoli da toeletta e medicinali per scopi non commerciali da parte dei viaggiatori che entrano nell’Isola. La misura si estende questa volta fino al 30 settembre con carattere “eccezionale” e temporaneo.

La risoluzione adottata nel 2021 e più volte prorogata, mantiene il limite del valore in dogana di 500 dollari Usa per le importazioni effettuate da persone fisiche tramite spedizioni.

Il documento del 26 giugno, anche se è stato pubblicato questo giovedì, indica che il limite di valore per gli articoli importati è di 500 dollari e fino a 50 chilogrammi, nel rapporto valore-peso stabilito dalla Dogana Generale della Repubblica.

Si precisa inoltre che il beneficio dell’esenzione tariffaria eccezionale viene mantenuto per i primi 30 dollari del valore, o il suo equivalente peso di 3 chili della spedizione, e verrà applicata solo la franchigia tariffaria del 30%.

La normativa si applica a condizione che questi articoli siano presentati alla dogana in “imballaggi separati” dal resto dei prodotti.

Nel caso di prodotti alimentari, prodotti per l’igiene, medicinali e forniture importati da persone fisiche come spedizioni aeree, marittime e postali, è autorizzato, secondo la risoluzione, fino al limite di 200 dollari o un peso fino a 20 chili.

Si precisa inoltre che la normativa si applica a condizione che questi articoli siano presentati alla dogana in “imballaggi separati” dal resto dei prodotti.

L’attuale legislazione a Cuba sull’importazione dei bagagli consiste in un complesso sistema di punti e limiti di peso che stabilisce tariffe sugli articoli in eccesso portati dai viaggiatori.

La libera importazione di cibo e medicinali è entrata in vigore per la prima volta nel luglio 2021, pochi giorni dopo le proteste di massa dell’11J e nel mezzo di una situazione molto critica per l’ottenimento di questo tipo di prodotti.

Allora era stato annunciato che la norma sarebbe stata in vigore fino al 31 dicembre, ma il Governo è stato costretto a prorogarla più volte, con periodi compresi tra sei e tre mesi, poiché le condizioni non solo non sono migliorate, ma continuano peggiorare.

 
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