Il 14 giugno la catena di supermercati ha chiuso a Salta lasciando 32 famiglie senza lavoro. Dal Sindacato sottolineano che c’era un accordo sui risarcimenti.
Il consigliere e segretario sindacale del Sindacato Impiegati Commerciali Angelo Ortiz parlato con Nuovo caseificio sulla chiusura della catena di supermercati Medamax.
“Il 14 giugno la società Medamax ha chiuso la sua filiale a Salta e lo stesso giorno ha proceduto al licenziamento dei lavoratori. Si sono svolte riunioni, è stato istituito il Ministero del Lavoro dove l’azienda ha firmato un accordo con i lavoratori in cui è intervenuto anche il sindacato”, ha riferito.
La chiusura ha portato 32 famiglie a rimanere senza mezzi di sussistenza. Secondo l’accordo l’azienda poteva rimborsare gli stipendi arretrati. La compensazione, invece, è stata concordata con ciascun lavoratore in base alla sua situazione particolare.
Coloro che avevano meno di 3 anni di servizio ricevevano il 100% del valore del risarcimento. Nel frattempo, il resto dei lavoratori che hanno tra gli 8 ei 15 anni di anzianità hanno ricevuto circa il 76% del valore totale del corrispettivo corrispondente.
Ortiz ha sottolineato che la situazione deriva dal calo dei consumi provocato dalla crisi nazionale. “L’aspetto pericoloso del crollo dell’attività economica e del potere di consumo delle persone è che incide direttamente sulle vendite delle imprese. Le aziende che hanno o si trovano in una situazione di crisi, o che stanno attraversando problemi economici, trovano complicata la loro capacità di riprendersi”, ha affermato.
Il sindaco ha riferito che il primo trimestre dell’anno ha segnato un calo di quasi il 7% nell’anagrafe CUIL, cioè nei lavoratori iscritti. Le vendite sono diminuite di circa il 40%.
Nelle imprese legate al settore edile, sottolinea, il calo è maggiore, legato al blocco dei lavori pubblici.
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