L’VIII Seminario Internazionale sulla Pace e per l’Abolizione delle Basi Militari Straniere avrà inizio questo sabato a Guantánamo e svolgerà le sue sessioni di lavoro nei saloni della Piazza della Rivoluzione Mariana Grajales Coello.
Con la presenza di circa 80 partecipanti provenienti da 25 paesi, tra cui accademici, leader sindacali, pacifisti e amici di Cuba, il programma dell’evento prevede nella giornata iniziale un’offerta floreale alla Madre di Los Maceo, una pedalata per la pace e l’inaugurazione della una mostra di manifesti.
Dopo il benvenuto da parte delle autorità territoriali, ai delegati verranno offerte informazioni aggiornate sulla provincia e una conferenza di José Sánchez Guerra, storico della Città di Guantánamo.
All’apertura del Seminario parteciperanno anche Fernando González, presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP) e Iraklis Tsavdaridis, segretario esecutivo del Consiglio Mondiale per la Pace (WPC).
Si terranno una dozzina di presentazioni sugli effetti della presenza militare straniera a Cuba, dove da più di 120 anni si trova nella baia di Guantánamo una base degli Stati Uniti, contro la volontà del suo popolo, e anche sulle conseguenze della esistenza indesiderata di queste enclavi in America Latina e nel mondo.
I partecipanti condivideranno domenica, giornata conclusiva dell’evento, con i residenti del comune di Caimanera, dove verrà letto il verbale della Dichiarazione Finale, in un evento popolare.
Il Seminario, patrocinato dall’ICAP e dal CMP, si tiene ogni due anni dalla fine del primo decennio di questo secolo a Guantánamo, per chiedere l’eliminazione delle oltre 800 basi e strutture straniere nella nostra regione e nel mondo, la cessazione della corsa agli armamenti e delle armi di sterminio di massa promossa dall’imperialismo statunitense e dai suoi alleati nell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO).
A queste richieste si uniranno la fine del massacro commesso dal governo israeliano contro il popolo palestinese con la complicità degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali, la fine del criminale blocco economico e finanziario statunitense contro Cuba e il ritiro del nazione dei Caraibi dalla falsa lista dei paesi che sponsorizzano il terrorismo.
Il forum affronterà anche le sfide e le minacce alla pace mondiale, con l’avanzare della cosiddetta “cyberwar”, volta a imporre un cambiamento culturale e politico internazionale a favore degli interessi egemonici degli Stati Uniti e dei suoi accoliti, come nuovo tipo di guerra non convenzionale.
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