quali sono i senatori che potrebbero ribaltare il voto

Al dubbio generato dalla posizione dell’ Lousteau e Bianco A ciò si aggiunge la posizione dei senatori di Santa Cruz, José María Carambia E Natalia Gadano. Entrambi rispondono direttamente a Il governatore Claudio Vidal, che già aveva mostrato i denti all’Esecutivo a marzo, durante la votazione sul Decreto di Necessità e Urgenza 70/2023.

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Foto: Damián Dopacio – NA.

Da parte loro, i missionari Carlo Arce E Sonia Rojas Decut, che appartenere a Rinnovamento Fronte della Concordia Sociale, avrà anch’esso un ruolo predominante. Il governatore di Misiones, Ugo Passalacqua, Ha fatto un cenno alla Casa Rosada e chiamati a “non intralciare il Governo”.

Nel frattempo, quelli di L’Unità Federale (peronismo non kirchnerista) non ha ancora espresso né lasciato intendere le proprie posizioni per il voto generale. Riguarda Edgardo Kueider (Correnti) e Carlos Espinola (Tra i fiumi). Il blocco comprende anche Alessandro Vigo (Córdoba) che propenderebbe per l’affermativo.

D’altra parte, il blocco Borsa federale, che è composto dai senatori Andrea Cristina E Edith Terenzi (entrambi di Chubut) e il senatore Juan Carlos Romero (Salta). Di questi tre fagioli (nel voto generale), due accompagnerebbero il partito al governo: Cristina e Romero. Terenzi, in dubbio. Lei è stata una di quelle che si sono piegate al rifiuto del DNU.

In questo contesto, ci sono Uniblocchi della Comunità di NeuquénIn rappresentanza di Lucila Crexell (Neuquén); Insieme Río Negro con Monica Silva (Fiume Nero) e Per la giustizia sociale con Beatriz Avila (Tucuman). Dei tre voti, L’Esecutivo troverebbe il sostegno generale di Silva e Ávila.

Quindi poreoting, per Il voto generale a favore del governo lascerebbe quasi assicurati 29 seggi: Borsa federale (2); PRO (6); Insieme siamo Río Negro (1); La libertà avanza (7); Per la giustizia sociale (1); Unità federale (1); UCR (11). Sono 10 i voti ancora in sospeso e per i quali l’Esecutivo dovrà negoziare per contrastare i 33 del kirchnerismo.

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Legge Basi e pacchetto fiscale: ottimismo nel partito al governo, nonostante il massiccio rifiuto dell’UP

Francisco Paoltroni, uno dei leader de La Libertad Avanza al Senato, ha sollevato la possibilità di raggiungere il Patto di maggio con l’approvazione del Legge fondamentale e pacchetto fiscale. Sebbene il blocco di governo abbia solo 7 senatori nel suo caucus, l’aggiunta di alleati apre la prospettiva di un voto ravvicinato.

Sono molto ottimista, il buon senso dovrebbe approvarlo. Giovedì 17 maggio la Legge Base e il pacchetto fiscale potrebbero diventare legge. Credo nell’appoggio dei governatori”, ha detto Paoltroni in un’intervista a Radio Metro questo venerdì, sottolineando che possono ricevere appoggio dai legislatori del giustizialismo: “Il kirchnerista non ha nulla a che vedere con il classico peronista”.

Dall’altro lato del partito al governo, il capo del Unione per la Patria, José Mayans, Ha assicurato che tutti i senatori che compongono lo spazio voteranno contro il progetto del presidente Javier Milei: “I 33 senatori dell’UP voteranno contro.”

Il legislatore ha assicurato in dichiarazioni con Radio10 che i 33 senatori di Unión por la Patria voteranno contro la Legge Basi, perché “Votiamo secondo la Costituzione nazionale sull’articolo 29, dove non possiamo cedere proroga all’esecutivo”.

Inoltre, contrariamente a quanto accaduto a Deputati la settimana scorsa, i Maya hanno assicurato che l’UP proporrà un trattamento della legge articolo per articolo. “Qui Devi lavorare argomento per argomento, non devi lavarti le mani. Tutto questo nasce da una legge, beh cosa vogliono fare con ciascuna delle aziende statali? Qui se ne lavano le mani e danno ampi poteri per fare quello che vogliono, non è così”, ha detto.

 
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