Il ramo infernale che ha operato per quasi 30 anni nella Quarta Sezione

Il ramo infernale che ha operato per quasi 30 anni nella Quarta Sezione
Il ramo infernale che ha operato per quasi 30 anni nella Quarta Sezione

Lo aveva già deciso dopo anni di solitudine e impotenza. Avrebbe raccontato alle autorità la sua storia di sottomissione e di terrore. Qualcuno doveva ascoltarla e agire di conseguenza: aiutarla e porre fine al suo calvario intervenendo nella Giustizia Penale.

Cecilia lo ha capito bene grazie alla consulenza: suo padre, Armando Lucero, ha dovuto pagare con il carcere per averla sottoposta sessualmente dall’età di 7 anni, per diversi anni, al punto da averla messa incinta 7 volte – la prima volta a all’età di 15 anni – e che i suoi 7 figli erano anche figli di suo padre.

Il caso dello sciacallo del quarto (2).jpg

Lucero, lo Sciacallo del Quarto, nei Tribunali. È morto senza essere processato.

Foto: Archivio Diario UNO

Ricardo Puga, giornalista e poi legislatore della Commissione dei Diritti e delle Garanzie, fu uno dei primi a ricevere informazioni sensibili sul caso del Chacal de la Cuarta.

Il racconto dettagliato della vittima mette in scena anche una protagonista fondamentale del delitto: Norma Ortubia, madre di Cecilia e moglie di Lucero, descritta come colei che “chiuse la porta e basta”. Come minimo l’occultamento, anche se tale qualificazione giuridica sarebbe peggiorata con il corso delle indagini.

POTREBBE INTERESSARTI: Porkis, l’unico cinema XXX sopravvissuto ai videoregistratori e a Internet

La cattura dello Sciacallo del Quarto

Settimane dopo, la polizia e il personale giudiziario entrarono in quel ramo dell’inferno stesso e trovarono Armando Lucero a regnare nei suoi domini. Magro, capelli bianchi arruffati, dorme male e con il pugno a portata di bocca. Un colpo di tosse dall’oltretomba completò il cupo panorama.

Quando lo portarono fuori di casa come detenuto, fuori, la strada era diventata l’epicentro dell’attenzione pubblica. La presenza dell’auto della polizia parcheggiata capovolta contro il cancello ha attirato l’attenzione di alcuni. Per altri è stata una sorpresa. Per Cecilia il meritato sollievo. La Giustizia che cominciava ad apparire.

L’indagine giudiziaria ha raccolto più dichiarazioni della vittima e più orrore. Ha detto che il padre ha abusato di lei fin da piccola, che ha dato alla luce il suo primo figlio poco dopo aver compiuto 15 anni e che la madre aveva scelto i nomi che avrebbe portato ciascuno dei 7 bambini concepiti nel contesto dello stupro.

Lo Sciacallo del Quarto È stato sottoposto a detenzione preventiva e gravi condizioni respiratorie lo hanno costretto al ricovero all’Ospedale Centrale. Allo stesso tempo, curiosamente, la situazione procedurale di Norma Ortubia non è avanzata di un millimetro. Per molti la spiegazione stava nella sua qualità di informatrice della Magistratura. Un ombrello protettivo. I fatti e il passare del tempo confermarono quella teoria.

Lucero è morto improvvisamente. La notizia trascese Mendoza e fu reintegrata a livello nazionale: il Sciacallo del Quarto Era morto senza pagare i tanti danni commessi. Le aspettative di Cecilia sono crollate: L’imputato è morto, il caso è chiuso. Sì. Ma solo per quanto riguarda Lucero. Ci sarebbe di più. Ma non ancora. Perché Cecilia avrebbe denunciato la madre nel 2018 visto che la Giustizia non l’ha mai considerata complice dello Sciacallo.

La fine del calvario

Ci sono voluti 11 anni perché la madre di Cecilia venisse arrestata per essere stata complice del marito nello stupro di sua figlia. E ancora, come nel 2009, Polizia e Giustizia hanno bussato alla porta di quel ramo infernale. Ora, quello che è salito su un’autopattuglia è stato Ortubia.

Lo Sciacallo della Quarta Norma Ortubia.jpeg

Norma Ortubia, moglie di Chacal de la Cuarta, è stata condannata a 10 anni di carcere per essersi resa complice degli abusi a danno della figlia.

Il caso è stato lasciato nelle mani del pubblico ministero Gustavo Stroppiana (Crimini sessuali). A quel punto Cecilia aveva già il supporto legale ed era più sicura di sé e convinta che non avrebbe mai più dovuto guardare al passato.

Nel 2021, in piena pandemia di coronavirus, pubblico ministero e difesa di Ortubia si sono accordati su una sentenza in un processo sommario.

Il giudice Juan Manuel Pina ha convalidato l’accordo: dieci anni di carcere per Norma Ortubia per aver collaborato affinché El Chacal abusasse della propria figlia per 29 anni.

Oggi Cecilia Lucero compie 50 anni.

POTREBBE INTERESSARTI: Il giardiniere e l’insegnante, una brava donna

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-

PREV “Eravamo un gruppo di mostri”
NEXT I Maori All Blacks hanno sconfitto comodamente il Japan XV 36-10