FX Daily: Il dollaro dovrebbe essere più forte | articoli

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Il dollaro dovrebbe essere scambiato in rialzo dopo il rapporto sul PIL statunitense di ieri. Il brevissimo balzo dell’USD rispetto alle principali valute denota come il mercato FX abbia ancora una certa tendenza a dare maggiore peso alle notizie negative sui dati statunitensi rispetto a quelle positive sull’USD. Ma sembra probabile un ricollegamento ritardato con tassi più alti e azioni più basse.

Come discusso qui dal nostro economista statunitense, il rallentamento della crescita statunitense nel primo trimestre è stato piuttosto sostanziale: in un trimestre, il tasso di crescita annualizzato è stato più che mantenuto dal 3,4% all’1,6% (il consenso era al 2,5%). È interessante notare che anche la spesa al consumo è stata piuttosto debole: 2,5% annualizzato rispetto al 3,0% previsto. Ciò che conta di più per la Federal Reserve, tuttavia, è che l’inflazione PCE core è stata molto più elevata, pari al 3,7% su base trimestrale annualizzata, dal 2,0% del 4° trimestre e al di sopra del consenso del 3,4%.

Ciò ha implicazioni dirette sulle aspettative sui dati PCE di marzo pubblicati oggi. Dato che i dati PCE del primo trimestre sono una misura su base trimestrale, qualsiasi revisione da ottobre a febbraio potrebbe aver influenzato i dati di ieri. Pertanto, oggi potremmo ancora ottenere un PCE core dello 0,3% – consenso prima del rapporto sul PIL – anche se questo è ovviamente meno probabile. Le aspettative del mercato oggi sono probabilmente vicine allo 0,4%.

I principali fattori trainanti del forex puntano tutti a un dollaro più forte: rendimenti del Tesoro più alti, differenziali di swap in aumento a favore del dollaro e azioni in calo. Ci sono buone probabilità che i mercati riducano ulteriormente i tagli dei tassi statunitensi se il PCE core si attesta oggi allo 0,4% su base mensile. Le dinamiche dei prezzi sembrano distorte e dovrebbero essere ridotte a un solo taglio di 25 punti base entro la fine dell’anno nel breve termine (attualmente -40 punti base). Il nostro team dedicato ai tassi ritiene che in questa fase un passaggio al 5,0% negli UST a 10 anni sia quasi possibile.

Il mercato forex si è mosso in modo autonomo dopo la pubblicazione del PIL di ieri, ma non sarebbe la prima volta che il dollaro si riconnette ai tassi e alle azioni con un piccolo ritardo. Riteniamo che ciò possa accadere oggi o all’inizio della prossima settimana, a meno che i dati PCE non sperano sorprendentemente di offrire un’inflazione oggi. Riteniamo che il DXY appartenga probabilmente a livelli superiori a 106,0 sulla base delle attuali condizioni di mercato.

Francesco Pesole

 
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