Il grande momento del tabacco di Big Oil – Royal Dutch Shell Plc .com

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Il grande momento del tabacco di Big Oil – Royal Dutch Shell Plc .com

Inserito da John Donovan: 28 aprile 2024

Benvenuti all’ultimo episodio di “Indovina chi sta rovinando il pianeta oggi?” Sorpresa, sorpresa, non si tratta altro che dei pezzi grossi di Big Oil, che hanno mantenuto la loro “affascinante” tradizione di distruggere l’ambiente riempiendosi le tasche d’oro.

Entra in scena il cavaliere dall’armatura scintillante della California, il procuratore generale Rob Bonta, che ha deciso di affrontare leviatani aziendali come BP, Shell, ExxonMobil, ConocoPhillips e Chevron, insieme al loro fidato aiutante, l’American Petroleum Institute (API). Perché? Oh, solo per aver orchestrato una piccola cosa chiamata crisi climatica.

Anche Bonta non tira pugni; li sta schiaffeggiando con una causa di 135 pagine, armata di quelle che lui chiama prove “pistola fumante”. E indovina cosa? Non è solo in questa lotta. Decine di stati si stanno schierando per unirsi alla mischia.

Ora, potreste chiedervi perché questi particolari giganti del petrolio si trovano in una situazione scottante. Ebbene, secondo Bonta, sono “i peggiori bugiardi”. E ehi, quando hai una base fattuale per le tue affermazioni, perché non puntare alla giugulare, giusto?

Ma tenete duro, perché l’industria petrolifera ha le sue regole. Stanno cantando la stessa vecchia melodia, sostenendo che queste cause legali non sono altro che una distrazione. Sì, dillo alle calotte polari che si sciolgono.

La trama si infittisce quando ci si tuffa nella causa. Si scopre che questi magnati del petrolio conoscevano il cambiamento climatico sin da… aspetta… dagli anni ’50! Esatto, mentre il resto di noi era impegnato a ballare con Elvis, loro tramavano per coprire le loro tracce.

La Shell, ad esempio, già nel 1888 lanciava un avvertimento sull’effetto serra, ma poi ha fatto un errore completo, giocando la carta del dubbio.

E non dimentichiamoci dei loro piccoli amici delusi, i “gruppi di facciata” finanziati per diffondere il dubbio più velocemente di un incendio. Prendendo spunto dal manuale di Big Tobacco, questi ragazzi erano maestri della manipolazione.

Ma non temere, perché Bonta ha uno o due assi nella manica. Il suo obiettivo è mostrare come questi giganti petroliferi abbiano contribuito direttamente alle catastrofi climatiche, collegando i punti tra i loro prodotti e la spirale discendente del pianeta.

Naturalmente, la risposta della Shell è più prevedibile che mai, sostenendo che sono spettatori innocenti in tutto questo caos. Si, come no.

Ma ehi, non dimentichiamoci della piccola saggezza di Exxon: incolpare i consumatori per, sai, comprare le loro cose.

Quindi, mentre la società paga il conto del loro pasticcio, Bonta non si tira indietro. Il suo obiettivo è assicurarsi che questi titani del petrolio paghino per i loro peccati. E se riuscirà a farcela, sputeranno ben più che semplici emissioni di gas.

 
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