Una delle ex donne più alte del mondo, Maria Feliciana, è morta dopo una battaglia contro una polmonite. La sua famiglia ha confermato la morte dell’ex giocatore di basket e cantante.
Una delle undici donne più alte del mondo è morta in seguito a una battaglia contro la polmonite.
Maria Feliciana, 77 anni, ha battuto i record poco più che ventenne dopo essere cresciuta fino a raggiungere l’impressionante altezza di 7 piedi e 3,8 pollici ed è stata per molti anni considerata la donna più alta del mondo. Ha iniziato a rimpicciolirsi più tardi nella vita ed è stata superata dall’attuale donna più alta Rumeysa Gelgi, che si trova a 7 piedi e 0,71 pollici. I parenti della 77enne hanno confermato che combatteva da anni contro problemi di salute e dicono che è morta in un ospedale privato ad Aracaju, in Brasile. L’ex giocatore di basket e cantante è diventato un nome familiare nel suo paese d’origine dopo la sua improvvisa crescita.
Maria è passata dall’essere una normale bambina di 10 anni alla donna più alta del Brasile, un titolo che deteneva nella tarda adolescenza. Anche suo padre è cresciuto fino a raggiungere altezze impressionanti ed è stato misurato a 7 piedi e 8,7 pollici. Suo nonno paterno era alto 7 piedi e 5,4 pollici. Maria figurava regolarmente nella top ten delle donne più alte del mondo ed è diventata una celebrità nazionale quando è apparsa alla TV brasiliana quando aveva 18 anni. Le apparizioni in spettacoli e circhi in tutto il paese hanno cementato la sua immagine pubblica.
Il sindaco di Aracaju, Edvaldo Nogueira, ha decretato tre giorni di lutto non appena è emersa la notizia della sua morte. Ha detto: “Ho ricevuto la notizia che Maria Feliciana era morta con tristezza. Una delle donne più alte del mondo. Ricordo la prima volta che la vidi quando ero ancora bambina. Era a Pao de Acucar dove ero nata. La sua presenza ha suscitato una vera star. Le mie condoglianze alla sua famiglia, ai suoi amici e ai suoi ammiratori. Possa Dio confortare i loro cuori.”
Il cordoglio è arrivato da Fabio Mitidieri, governatore dello stato di Sergipe, che ha aggiunto: “Sono rattristato nell’apprendere della morte. Ha lasciato un’eredità notevole, con il suo nome eternato sull’edificio più alto del nostro stato. Ha messo Sergipe e la nostra cultura sulla mappa nazionale e internazionale.”
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