Morata, il re di Spagna agli Europei: nuovo obiettivo da aggiungere a sette nelle fasi finali di questo torneo

Morata, il re di Spagna agli Europei: nuovo obiettivo da aggiungere a sette nelle fasi finali di questo torneo
Morata, il re di Spagna agli Europei: nuovo obiettivo da aggiungere a sette nelle fasi finali di questo torneo

Álvaro Morata esulta per il gol contro la Croazia. (Lisi Niesner/Reuters)

La sua carriera in Nazionale ha avuto molti alti e bassi, con le inevitabili critiche che ogni attaccante della squadra riceve sempre. Selezione spagnola, qualunque siano i risultati. E non ha avuto vita facile: è stato l’attaccante che si è consolidato nella posizione dopo il ritiro del migliore che questa squadra abbia mai avuto –Davide Villa– e in un periodo di risultati tiepidi che seguì l’età dell’oro del due Europei e un Mondiale. Ma Álvaro Morata ha tenuto duro, come dimostrano i 10 anni trascorsi nella squadra spagnola, e come dimostrano i numeri che cominciano ad avvicinarsi a quelli dei più grandi.

Quei numeri non mentono: Morata è il capocannoniere della storia della squadra spagnola nelle fasi finali delle Coppe Europee. Ha già sette gol in tre campionati europei, quelli del 2016, 2020 e quello attuale. In questo modo, lega con Shearer e Griezmann come terzo capocannoniere del torneo, superato solo da Platino (9) e Cristiano Ronaldo (14).

In termini assoluti Morata ha 35 reti ed è al quarto posto nella classifica dei migliori marcatori della Roja, a pari merito Davide Silva. Solo le leggende restano avanti: Fernando Torres (38 gol), Raúl González (44 gol) e Davide Villa (59 gol).

Proprio il suo arrivo in Nazionale è legato alla partenza di Villa e Fernando Torres. Con i due attaccanti al chiodo dopo la Coppa del Mondo 2014 in Brasile, Vicente del Bosco ho provato diverse alternative che non hanno funzionato, come ad esempio Diego Costa. In quella ricerca arrivò alla chiamata Álvaro Morata, e da allora è stato lì. Ha segnato il suo primo gol nel marzo 2015, contro Ucraina.

Questo sabato, il suo gol contro la Croazia È arrivato in un momento in cui la Spagna era in difficoltà. Ha aperto la lattina approfittando di un passaggio di Fabiano Ruiz e fare quello che devono fare gli attaccanti: controllare, posizionarsi e tirare. La sua partita, però, ha avuto un finale dolce-amaro: al 66′ è stato sostituito dopo che lui stesso aveva chiesto il cambio, dopo aver ricevuto una botta e con un presunto infortunio. Ma dopo l’incontro, in un’intervista a TVE, ha minimizzato il problema: “Un colpoma quando hai un colpo forte ho notato che la mia gamba era un po’ pesante e la cosa migliore era uscire”.

Con il gol il calciatore risponde ai fischi ricevuti nelle ultime partite in Serie A Santiago Bernabeu e nella Certosa. Per questo questa settimana si è lamentato al programma El Larguero: “Per me La cosa più semplice è non giocare in Spagna, per la mia vita, per quella che devo vivere quando scendo in piazza nel nostro Paese. Per me la cosa più semplice è andare a giocare fuori. Molte volte i miei figli, che hanno cinque anni, non capiscono perché ci sono persone che sono così arrabbiate con il padre. La cosa facile l’estate scorsa Sarebbe stato lasciare l’Atlético. Avevo offerte migliori a livello finanziario, grandi squadre, ma ho la speranza di vincere con l’Atlético, quando vedo come la gente reagisce alle nostre partite e alle nostre vittorie, quella parte pesa molto”, ha detto.

Ha anche ipotizzato che ciò possa essere il suo ultimo grande torneo con la Spagna. “Se può essere. C’è un momento in cui devi pensare se vale la pena eguagliare Raúl o Torres, oppure stare bene e essere felici. “Gioco meglio con la nazionale quando non è in Spagna”. Certo, lo ha dimostrato in questa prima partita con la squadra a Euro 2024.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-

PREV [Video] Lo sguardo di Morena Beltrán sulla Copa América che ribalta le cose
NEXT Dipartimento Morón vs. San Miguel dal vivo: come arrivano alla partita