Círculo Rojo prevede che il dollaro sarà pari a 1.450 dollari per dicembre

Tuttavia è consigliabile mantenersi in salute. Sia il presidente Javier Milei che il ministro Luis Caputo hanno trasformato in un mantra la validità del dollaro “blend” (le esportazioni sono regolate all’80% dal cambio ufficiale e al 20% da quello libero) e dall’ancoraggio strisciante al 2%. Ma la “miscela”, come concordato con il FMI, dovrebbe concludersi entro una settimana.
C’è un dato che aiuta a vedere. Da una piccola indagine realizzata da Ámbito tra cinque aziende di consumo di massa, tra le più importanti del paese, emerge che: in tutti i casi, queste aziende prevedono un tasso di cambio ufficiale che si aggirerebbe tra 1.350 e 1.450 dollari alla fine dell’anno . In breve, non credono al governo quando insiste sul fatto che manterrà un tasso strisciante di circa il 2% al mese.

Quanto arriverà il dollaro?
Da questa proiezione si potrebbe dedurre qualcosa che lo stesso FMI ha già rivelato: che il tasso di cambio di equilibrio alla fine di maggio era di 1.150 dollari. Considerate che la scorsa settimana il future del dollaro è stato scambiato sul MATBA Rofex a 1.181 dollari di fine anno, ben lontano dai 1.231 dollari segnati quindici giorni fa. Cosa significa tutto questo ingombrante dispositivo di proiezione? Lasciamo che il lettore tragga le sue conclusioni nel marenostrum quali saranno le tensioni di scambio.

Il ministro Luis Totò Caputo, alias Sisifo e il castigo degli dei
Così, come se fosse una sorta di punizione, Luis Caputo si comporta come Sisifo. La mitologia dice che Sisifo era così ambizioso e astuto da riuscire a ingannare gli dei. Sebbene non sia rilevante, aveva assistito al rapimento di Egina, una ninfa, da parte del dio Zeus.

Decide di tacere il fatto, ma quando Zeus lo scopre lo punisce. La punizione consisteva nel sollevare una pesante pietra sul fianco di una ripida montagna con la sfortuna che quando raggiunse la cima, la grande roccia cadde di nuovo, così Sisifo dovette portarla eternamente in cima.

Caputo deve quindi portare avanti la promessa di pietra che non ci sarà alcuna svalutazione in un contesto in cui non ha sentito solo la pressione dell’ingresso di Federico Sturzenegger nel governo, ma anche quella sorta di fuga in avanti che è l’agenda prometeica del presidente Javier Milei. . nella sua campagna di inflazione promossa, che diminuirà gradualmente ma potrebbe incontrare un rimbalzo a “V”. Il dilemma è ben noto: se liberasse le azioni o allentasse il mantra del dollaro-blend + 2%, allora potrebbe generare una nuova ondata inflazionistica che farà uscire il presidente Milei dalla sua serie prometeica.

Benvenuto Fede Sturzenegger nell’Olimpo: non ci sono soldi, ci sono azioni
Per prima cosa, bisognerà attivare la dialettica hegeliana: il ministro Caputo è già uno specchio di ciò che sia il FMI che Federico Sturzenegger dovrebbero volere da lui. È in base all’azione o all’omissione che d’ora in poi si comincerà a misurarlo. Se continuerà così come è stato finora, forse si tratterà di un “rifiuto” di quanto gli chiede il FMI. Se accetti le modifiche, sarai figlio di quella richiesta.

Ad esempio, liberando le azioni e unificando il tasso di cambio. Si sa che Sturzenegger vuole il joystick che muove le risorse, l’accesso ad alcuni conti di bilancio, qualche snipping aggiuntivo, mettere qui quello che arriva da lì, e così via. Tutto ciò gli è stato negato da Sua Altezza, ovvero “nessuno tocca il culo a Caputo”. Al Palazzo del Tesoro credono poi che Milei si fidi ciecamente del ministro Totò, sottolineando che solo lui ha la chiave di bilancio, ma scontano che lo stesso Luis Caputo non abbia intenzione di lasciare il governo senza prima aver tolto la trappola del tasso di cambio.

Ho il poster di Velarde in camera mia, dice Georgieva
A ciò si aggiunge il sogno proibito di Kristalina Georgieva, un certo Julio Velarde Flores, presidente della Banca Centrale della Riserva del Perù. Con 20 anni in carica, Velarde è più famoso di Messi nel continente finanziario, grazie al presunto successo nel superare l’inflazione, accumulando surplus e promuovendo un ciclo di crescita senza precedenti in quel paese.

Seppur semisconosciuto al circolo rosso locale, il suo riferimento imprescindibile in queste terre è lo stesso Sturzenegger, ospite del peruviano alle Giornate Monetarie e del Cambio della Bcra organizzate opportunamente quando a capo dell’ente c’era l’economista Di Tella.

Proprio il FMI lo ha imposto a Luis Caputo: nell’ultimo rapporto, si menzionava come il modello verso cui dovrebbe andare l’Argentina, un tasso di cambio fluttuante aggiunto ad una politica autonoma del governo, un messaggio per Santiago Bausili.

Intanto torna in questi giorni la discussione – quasi conclusa – sulla legge Bases e sul pacchetto fiscale. Il Congresso sarà, ancora una volta, l’epicentro dell’onda d’urto che, secondo la Casa Rosada, promette di rilanciare il piano economico. A questo bisogna aggiungere due incontri che promettono anch’essi di ricalibrare le forze: un vertice dei governatori del Nord oggi, e mercoledì anche l’incontro dei governatori di Insieme per il cambiamento.

 
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