Joe Biden e Donald Trump hanno avuto il loro primo dibattito presidenziale prima delle elezioni di novembre. L’incontro è stato teso, con poche proposte e molto fuoco incrociato.
Il candidato repubblicano ha parlato duramente della politica dell’immigrazione e ha affermato che durante il suo governo esisteva una frontiera sicura. Biden, da parte sua, ha risposto con lo stesso tono accusandolo di “separare i bambini dalle loro madri”.
Per quanto riguarda la politica estera, Trump ha affermato che “se avessimo avuto un vero presidente, rispettato da Putin, la Russia non avrebbe mai invaso l’Ucraina”. “Non ha fatto nulla, ha incoraggiato la Russia a farlo perché le cose sono andate così male con l’Afghanistan che Putin ha visto che poteva farlo. È stato il momento più vergognoso (l’uscita dall’Afghanistan) nella storia del nostro Paese,” ha osservato.
Biden, Trump o la trappola del male minore
Il contrattacco del presidente in cerca di rielezione ha voluto sottolineare i buoni rapporti di Trump con Putin. “Ha detto a Putin di fare quello che volevano. Putin voleva tenersi Kiev e non poteva”, ha sottolineato Biden.
Trump ha chiarito che le condizioni proposte da Putin riguardo alla fine della guerra quando la Russia prenderà il territorio ucraino sono inaccettabili, ma ha insistito: “È una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”.
Se avessimo avuto un vero presidente, rispettato da Putin, la Russia non avrebbe mai invaso l’Ucraina
In questo senso, Trump ha sottolineato che “ogni volta che Zelenskyj viene negli Stati Uniti prende milioni di dollari, non dovremmo spendere quei soldi. Metterò fine a tutto questo immediatamente”. Poi, l’ex presidente ha messo ancora una volta in dubbio il ruolo degli Stati Uniti nella NATO e ha suggerito che potrebbe abbandonarlo durante il suo governo a causa delle spese che comporta.
“Putin è un crimine di guerra che vuole riconquistare l’impero sovietico. Se prende l’Ucraina, farà di più. Gli diamo armi, non soldi”, ha difeso Biden.
Anche il Medio Oriente ha fatto parte del dibattito. Trump ha affermato che con lui alla Casa Bianca “Israele non sarebbe mai successo con Hamas perché con me l’Iran non aveva risorse e non ho mai negoziato”.
Ha detto a Putin di fare quello che vogliono. Putin voleva restare a Kiev e non poteva
A questo punto Biden ha sottolineato la sua proposta di raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza finalizzato allo scambio di ostaggi, al riconoscimento dei due Stati e alla fine della guerra. “Continuiamo a spingere affinché accettino. “L’unica cosa che ho negato a Israele sono state le bombe da mille chili che possono danneggiare persone innocenti. Abbiamo salvato Israele dall’attacco dell’Iran. Siamo quelli che sostengono di più Israele”, ha sottolineato.
Un altro momento delicato del dibattito è stato quando si è parlato dell’attacco al Campidoglio da parte dei seguaci di Trump. L’ex presidente ha eluso la domanda e ha detto: “Il 6 gennaio abbiamo avuto la minima pressione fiscale, ci hanno rispettato e c’erano confini sicuri”. Dopo l’insistenza del moderatore, questi ha finito per rispondere: “Io non c’entro niente”.
Il presidente ha subito ribattuto che “li ha incoraggiati a distruggere tutto e che li perdonerà se saranno condannati”. “Dobbiamo ricordare che l’unico condannato in questa stanza è Trump”, ha sparato.
Per tirare avanti, Trump ha considerato che “gli Stati Uniti sono una nazione fallita” che intende ricostruire. “Hai la morale di un gatto”, ha contrattaccato Biden, ricordando il caso dell’attrice porno pagata per non raccontare la loro presunta relazione sessuale.
Joe Biden ha sottolineato che il suo Paese ha “la crescita economica più rapida e di maggior successo nel mondo e il tasso di disoccupazione più basso della storia”. La risposta di Trump è stata quella di accusarlo di consentire l’immigrazione clandestina che toglie posti di lavoro alla popolazione nera a causa del “peggiore confine del mondo”.
Per quanto riguarda la crisi del fentanil, entrambi hanno evitato di fornire dettagli su come risolverla, ma hanno indicato la Cina come responsabile dell’invio del farmaco.
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