La produzione industriale crolla dell’11,3% a marzo, penalizzata dal settore tessile

La produzione industriale crolla dell’11,3% su base annua a marzo, gravata dai beni di consumo durevoli e dai beni strumentali.

Lui indice di produzione industriale (IPI) Marzo torna in territorio negativo dopo due mesi positivi: gennaio (3,9%) e febbraio (4,3%), secondo i dati pubblicati oggi dall’Istituto nazionale di statistica (INE).

La produzione è diminuita in tutti i settori, soprattutto nel beni di consumo durevoli (-18,7%); beni strumentali (-15,6%) e nei beni intermedi (-12%). Da parte loro, i beni di consumo non durevoli sono diminuiti dell’8,3% e l’energia del 7%, indica l’INE.

L’attività che ha maggiormente pesato sulla produzione industriale nel mese di marzo è stata Realizzazione di abbigliamentoche ha perso il 27%, è il settore industriale che ha registrato la performance peggiore.

Seguono il produzione di materiale e apparecchiature elettriche, con un decremento del 22,1%; IL industria tessile e industria del cuoio e delle calzature, con un calo in entrambi i casi del 19,7%; e il industria del legno e del sughero, lavorazione del vimini e dello spartodiminuito del 19,4%.

Al contrario, ha mantenuto la sua produzione in positivo solo nel cokerie e raffinazione del petrolioche è aumentato del 2,3%.

Il tasso annuo della produzione industriale è diminuito rispetto allo stesso mese del 2023 in tutte le comunità autonome, soprattutto nella Comunità Valenciana, del 18,6%; Cantabria, 18%; Estremadura, 17,5% e La Rioja, 16,9%.

In termini corretti per gli effetti stagionali e di calendario, l’IPI è sceso dell’1,2%, ovvero 2,5 punti in meno rispetto a quello registrato a febbraio e torna in territorio negativo dopo un mese positivo e un altro stabile.

L’evoluzione mensile, anche in termini corretti, mostra un calo dello 0,7% a marzo, 1,4 punti inferiore a quello osservato a febbraio e il calo più grande di questo tasso da aprile 2023, precisa l’INE.

 
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